Proprietaria di una barca a vela da dodici metri mai dichiarata al Fisco, una donna residente ad Ancona era riuscita a ottenere l’assegnazione del reddito di cittadinanza.
Ancora un caso dal reddito di cittadinanza. Sono numerosi i casi in cui il sussidio statale, teoricamente destinato a chi versa in difficoltà economiche, viene percepito indebitamente da chi – per reddito, o per pendenze penali – non avrebbe i requisiti previsti. E così, dopo il rapinatore con il Reddito di Cittadinanza e dopo il caso dei fratelli Bianchi, ecco un altro caso al limite del paradosso.
Protagonista una donna che percepiva puntualmente il sussidio pur essendo proprietaria, tra le altre cose, di una barca a vela da dodici metri ormeggiata presso il porto di Marina Dorica. La signora è stata scoperta dagli agenti della Guardia di Finanza che, nell’ambito di alcuni controlli nella zona di Ancona, ha effettuato una serie di accertamenti riguardanti la dichiarazione al Fisco delle unità da diporto immatricolate all’estero. Durante le verifiche, l’attenzione dei Finanzieri è stata attirata da una barca a vela, sulla quale sono stati effettuati ulteriori accertamenti, che hanno permesso di risalire all’identità della proprietaria, che – semplicemente – non ne aveva mai segnalato la proprietà al Fisco italiano.
E così la signora, non paga di aver evaso le tasse, ha deciso di puntare ancora più in alto, inoltrando per ben due volte la domanda per ottenere il reddito di cittadinanza: nel farlo, la donna ha chiaramente dichiarato di possedere tutti i requisiti previsti dalla legge ed ha indebitamente percepito circa 16 mila euro.
L’imbarcazione, immatricolata in Belgio e situata in Italia, era ormeggiata al porto di Marina Dorica e dal 2017: della sua proprietà non risultava traccia nella dichiarazione dei redditi e nel relativo quadro RW, nonostante il bene estero abbia un valore di circa 38mila euro. La signora è stata immediatamente denunciata per l’omissione al Fisco e, proprio grazie agli ulteriori controlli effettuati sul conto della signora. A quel punto, per lei, è scattata anche una seconda denuncia: ora rischia 6 anni di reclusione, mentre l’Inps provvederà al recupero della somma versata.
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