Una bambina dodicenne è stata costretta dal padre a prostituirsi in cambio di pochi euro nel parcheggio di un autogrill.
Pochi euro, quelli necessari a comprare un pacchetto di sigarette da fumare nel corso della giornata. In cambio, un’esistenza distrutta, un trauma quasi impossibile da dimenticare. Protagonista una bambina di appena 12 anni, costretta dal padre a prostituirsi in cambio di qualche euro, con cui il genitore comprava le sigarette. L’uomo, un elettricista di 49 anni, avrebbe cominciato nei mesi scorsi ad offrire la figlia ai camionisti di passaggio in un autogrill non lontano dalla zona in cui viveva insieme alla bambina, chiedendo ai clienti 5 euro per approfittare della piccola.
Finalmente, nel luglio del 2020, uno dei camionisti avvicinati dall’uomo si decide a segnalare il caso alla polizia: agli agenti, increduli, il conducente – accompagnato da due colleghi – ha raccontato che il papà aveva offerto i “servizi sessuali” della figlia piccola, inducendo subito l’autorità a recarsi sul posto. Arrivati nel parcheggio dell’autogrill indicato dall’uomo, un’area di servizio nei pressi della città tedesca di Schwinfurt, in Baviera, i poliziotti hanno fermato il papà della piccola. I due si trovavano a bordo di un’Audi, parcheggiata apparentemente in attesa di nuovi “clienti” da adescare.
Thomas S., questo il nome del padre-orco, è stato arrestato e secondo i testimoni, tre giorni prima dell’arresto la piccola sarebbe stata ripetutamente abusata da diversi camionisti. Tra questi, risulterebbe sicuramente un cinquantenne di origini romene, che avrebbe corrisposto al padre della piccola 5 euro e un pacchetto di sigarette. In quell’occasione, Thomas ha addirittura insistito per poter filmare con il proprio telefonino l’aggressione: le immagini raccolte sull’iPhone, però, si sono rivelate indispensabili per incastrare entrambi gli uomini. Ora anche il camionista di origini romene è stato arrestato e verrà sottoposto ad un processo.
Nel corso delle indagini, la polizia ha avuto modo di verificare che anche la madre biologica della bambina – Brigitte K., una donna di 39 anni – era a conoscenza del comportamento del padre e lo approvava: per questa ragione, anche la donna è finita agli arresti. Gli inquirenti hanno inoltre accertato che anche la coppia ha abusato sessualmente della dodicenne, scattandole foto e filmando video hard per un periodo di due anni. La dodicenne costretta a prostituirsi, ora, è stata affidata a un istituto ed è seguita da uno staff di terapeuti per via di gravi traumi subiti. Un episodio di violenza e prostituzione minorile che fa pensare al drammatico caso di Alexandra Macesanu.