Marco Eletti, scrittore di gialli, ha tentato di distruggere le prove credendo di averla vinta su Polizia e magistrati

Le indagini sull’omicidio di Paolo Eletti ed il tentato omicidio della compagna Sabrina Guidetti vanno avanti. Il figlio ancora nel mirino degli investigatori.

Omicidio Eletti 28 aprile 2021 leggilo.org

Gli inquirenti che seguono il caso dell’omicidio di Paolo Eletti, 58enne originario di Reggio Emilia e del tentato omicidio della moglie Sabrina Guidetti che si trova in coma con gravi ferite ai polsi continuano a puntare il dito su Marco Eletti, unica persona iscritta al momento nel registro degli indagati: sul ragazzo grava l’accusa di aver inscenato un’effrazione o un omicidio/suicidio nella villa dei genitori per poi chiamare il 112 fingendo di aver trovato la drammatica scena per caso e di aver cercato di salvare il padre e la madre. Una versione che non convince gli inquirenti e che non aveva convinto neppure gli agenti arrivati sul posto dopo la chiamata di Marco. Sull’omicidio Eletti – avvenuto con cinque colpi di martello sferrati alla testa dell’uomo – ci sono ancora molti punti oscuri che i Carabinieri attribuiscono ad un racconto contraddittorio e poco preciso del ragazzo: “Si è contraddetto: incongruenze fattuali e temporali. Crediamo abbia provato a inscenare l’omicidio-suicidio dei genitori”, dice un agente.

In particolar modo, a far credere agli agenti che nell’omicidio di Paolo Eletti Marco possa aver avuto un ruolo chiave c’è il ritrovamento di alcuni strumenti utilizzati presumibilmente nel corso del delitto nel garage: qualcuno – secondo i militari, proprio Marco – avrebbe frettolosamente ammassato in un contenitore un paio di guanti in lattice, lacci ed altri oggetti di natura sospetta per poi dargli fuoco. La scientifica sta cercando di capire se sia possibile trovare una traccia biologica dell’assassino sui resti degli oggetti in questione. Marco Eletti che nel tempo libero scrive gialli e thriller e che ha anche partecipato come concorrente al famoso programma “L’Eredità” avrebbe discusso animatamente con i genitori nel periodo immediatamente precedente al delitto, dicono gli investigatori, a causa di una controversia riguardante una casa di proprietà della famiglia che Paolo e Sabrina non volevano cedere al figlio: un possibile movente che però per il momento non può essere confermato ne smentito.

 

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