Nuova svolta nel caso di Ciro, figlio di Beppe Grillo accusato di stupro: il padre mette sotto perizia il video con le immagini esplicite dei ragazzi.
Beppe Grillo non si ferma e, dopo aver affidato le sue parole ad un video sui social scatenando le polemiche, è di nuovo intervenuto sull’argomento più dibattuto degli ultimi giorni: la denuncia per stupro di gruppo al figlio Ciro e ad altri tre coetanei genovesi. A “La Repubblica” ha raccontato la sua ultima sua mossa: nominare un perito per esaminare le fotografie e i filmati di quella notte. Ecco che cosa ha detto.
Si fa sempre più intricato il caso di Ciro Grillo e dei suoi tre amici denunciati da Silvia, una ragazza italo-svedese di 21 anni che nel luglio del 2019 li ha accusati di avere abusato di lei in quello che è stato definito uno ‘stupro di gruppo’. Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria sono stati indagati per due anni passando quasi inosservati alla stampa, fino a che negli scorsi giorni il noto politico Beppe Grillo – padre di Ciro – è esploso in uno sfogo sui social difendendo in modo improprio il figlio e creando così grande scandalo ed attenzione mediatica intorno alla vicenda.
Le immagini della nottata negli smartphone
Nelle ultime ore si sta discutendo in particolare di alcune clip video e di fotografie contenute negli smartphone dei ragazzi presenti quella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019, che secondo la difesa potrebbero scagionare i quattro imputati dalle accuse di stupro in quanto dimostrerebbe che Silvia era consenziente. A detta dei legali della ragazza, però, nei filmati sarebbe invece esplicito l’abuso di Ciro e amici e lo stato di ubriachezza di Silvia: il video perciò potrebbe anche dimostrare il contrario.
Grillo chiama il perito ‘outsider’: la sua indagine privata
Molti sono ancora i dubbi sul filmato, che i legali dei quattro ragazzi stanno addirittura pensando di rendere pubblico per poterli assolvere dalle accuse anche sotto l’aspetto mediatico, che pesa particolarmente.
Proprio per questo Beppe Grillo ha deciso di fare analizzare il video da un professionista, Marco Salvi, outsider della vicenda e per questo imparziale. L’uomo ha già avuto a che fare con casi come questo: in passato si era occupato del serial killer Donato Bilancia e dell’omicidio di Carlo Giuliani durante il G8.
Il ruolo di Salvi sarà quindi quello di stabilire attraverso la visione del filmato e delle fotografie lo stato di coscienza di Silvia, e capire così se la ragazza quella notte era in grado di intendere e di volere oppure no. Dovrà inoltre studiare il carattere e la personalità della ragazza. Tra i vari video sotto inchiesta uno in particolare è considerato quello più significativo dalla Procura, in quanto contiene le vere e proprie scene di sesso di gruppo con protagonisti i ragazzi e Silvia, girato dagli stessi. La perizia potrebbe rivelarsi essenziale ai fini dell’andamento del processo, perché potrebbe dimostrare una volta per tutte come sono andate veramente le cose quella notte di luglio nella villa sarda del Garante del Movimento 5 Stelle.
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Francesco Corsiglia non era presente nel video
La visione del filmato potrebbe intanto portare buone notizie per Francesco Corsiglia, indagato insieme agli amici per stupro di gruppo. Corsiglia infatti non comparirebbe nelle foto e nei video di gruppo tanto chiacchierate. “Ho avuto un rapporto consenziente con Silvia, eravamo solo io e lei, poi mi sono addormentato. Di ciò che è successo dopo io non so niente“, ha infatti spiegato ai magistrati durante la sua testimonianza.