Vacanze all’estero, il permesso per viaggiare è ormai realtà: senza la green card si resta a casa

La Commissione Europea annuncia che a partire dal primo giugno sarà gli Stati membri potranno cominciare ad utilizzare il green pass, un passaporto sanitario che permetterà di tornare a muoversi all’interno dell’Unione.

green pass
Marco Di Lauro/Getty Images/Archivio

A partire da oggi – con gran parte dell’Italia che rientra in zona gialla – inizia il percorso di alleggerimento delle misure restrittive che dovrebbe – nel giro di qualche settimana – riportare il Paese ad una condizione di maggiore libertà di movimento. E se la data odierna coincide con la caduta del divieto di spostamento tra Regioni gialle, molti italiani guardano con curiosità a quello che potrà accadere, già nelle prossime settimane, a proposito degli spostamenti da e verso l’estero: l’estate si avvicina, migliaia di persone programmano le proprie vacanze e – dopo 15 mesi di restrizioni e dure limitazioni – in tanti sognano di poter tornare a viaggiare nei prossimi mesi.

A questo scopo la Commissione Europea, sulla scorta di tentativi preliminari messi in atto da diverse compagnie aeree ha avviato i lavori per la messa a punto di un green pass: una sorta di passaporto sanitario che permetta, a determinate condizioni, di muoversi liberamente tra diversi Stati. Il Ministro della Salute Roberto Speranza ne ha parlato pochi giorni fa, in occasione del G7 Salute tenutosi venerdì 23 aprile, sottolineandone l’importanza ed evidenziando la necessità di un “coordinamento tra Paesi sulle misure di contrasto alla pandemia. Il green pass sarà uno strumento importante per tornare a spostarsi in sicurezza” ha affermato il Ministro.

Anche Therry Breton, Commissario europeo per il Mercato Interno, ha assicurato che i lavori per la realizzazione del green pass procedono spediti: “dal 1 giugno saremo pronti“. Breton ha spiegato che a partire da quella data la Commissione conta di garantire il pieno funzionamento del sistema operativo del pass – realizzato attraverso una applicazione. A quel punto spetterà ai singoli Stati membri “iniziare a editarlo e implementarlo“, in modo da poter raggiungere “a luglio” la piena operatività del passaporto sanitario. “Dobbiamo agire rapidamente, in tempo per l’apertura delle frontiere e per l’estate” al fine di “rilanciare la stagione turistica“.

Informazioni confermate anche da Laura Garavini, vicepresidente della Commissione Esteri del Senato “Il passaporto vaccinale funzionerà infatti tramite una app. E’ quindi importante che anche il Governo italiano si attivi, così da essere nelle condizioni di rendere operativo quanto prima il green pass anche in Italia, possibilmente entro luglio“.

Ma a chi sarà rilasciato il green pass? Il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha spiegato che la certificazione “sarà rilasciata a chi sarà vaccinato, a chi avrà avuto il Covid, o è in possesso di tampone negativo“, annunciando l’intenzione del Governo di anticipare “questa certificazione e quando arriverà il green pass europeo ci adegueremo alle regole unitarie“. Il certificato potrà avere diverse forme: digitale – con codice QR dotato di firma digitale, con verifica della firma, così da impedirne la falsificazione – e cartacea; sarà scritto nella lingua nazionale del cittadino che lo riceve e in inglese e verrà richiesto per prendere un aereo, partecipare ad eventi, accedere a luoghi pubblici. Ottenere il green pass sarà gratuito.

.Nel pass – già finito nel mirino del Garante della Privacy italiano – saranno contenute soltanto le informazioni indispensabili: nome, data di nascita, Stato membro di rilascio e il codice identificativo univoco del certificato. Nel caso in cui il detentore del pass sia stato vaccinato, verrà specificato il prodotto vaccinale e fabbricante, numero di dosi, data di vaccinazione; per chi invece, in attesa della vaccinazione, presenti soltanto l’esito negativo di un tampone, dovrà essere specificata la tipologia di test effettuato, insieme alla data e all’ora in cui ci si è sottoposti all’esame.

 

 

 

 

 

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