Cosa continua ad essere vietato anche dopo il 26 aprile, nonostante la zona gialla

Nonostante le misure di zona gialla, le riaperture non sono complete: attività come le celebrazioni religiose ed i centri commerciali opereranno con limitazioni.

Zona gialla 24 aprile 2021 leggilo.org
Getty Images/Elijah Nouvelage

Dopo un lungo periodo di chiusure e limitazioni, per undici Regioni arriva un allentamento delle misure anti Covid corredato dal ritorno in zona gialla. Con questo provvedimento, i cittadini residenti nelle aree in questione potranno tornare a svolgere un gran numero di attività nel rispetto delle norme di distanziamento sociale anche se permangono comunque alcuni divieti che hanno anche portato alcune proteste. Dal 26 aprile, gli spostamenti tra Regioni in zona gialla tornano ad essere consentiti anche se c’è una novità: chi dovesse essere in possesso del cosiddetto Green pass, documento che attesta l’avvenuta vaccinazione contro il virus, può recarsi anche nei territori a rischio. Ci si può spostare una volta sola rispettando il coprifuoco che resta in vigore dalle ore 22:00 alle 5:00. Le scuole tornano operative anche per quanto riguarda gli studenti delle superiori per cui si prevede un rientro tra il 70% ed il 100% della popolazione scolastica in presenza mentre anche bar e ristoranti tornano finalmente operativi anche a cena ma sempre nel rispetto del coprifuoco ed esclusivamente all’aperto. Novità anche per gli sportivi che potranno tornare ad organizzare allenamenti ed anche partite di calcio, basket e via dicendo esclusivamente all’aperto e senza utilizzare gli spogliatoi. Per le piscine, bisognerà attendere il 15 maggio.

Ma in zona gialla permangono comunque dei limiti che destano perplessità in più categorie di lavoratori: innanzitutto, le polemiche sul coprifuoco non si sono esaurite e anche nella coalizione del Governo alcuni partiti protestano chiedendo che l’orario di partenza della misura slitti almeno fino alle 23:00 specialmente per consentire ai ristoranti di gestire meglio i clienti nell’orario di cena: “Stiamo adottando una strategia graduale e progressiva, per ripristinare attività economiche e sociali rispetto alle quali vi era un’importante sofferenza del Paese a tutti i livelli”, spiega però il presidente del Cts Franco Locatelli, principale artefice della misura tanto discussa. Altre proteste arrivano dai lavoratori dei centri commerciali che non hanno gradito lo slittamento delle riaperture nel week end: i centri commerciali infatti resteranno chiusi nel fine settimana e nel bollettino diffuso dal Governo non si accenna a nessuna riapertura nemmeno per il 15 maggio: “Prendiamo atto che la riapertura dei centri commerciali durante il fine settimana è stata cancellata, senza alcuna spiegazione, dal dl riaperture pubblicato in gazzetta ufficiale”, protesta Alberto Fraustin che presiede il sindacato Federdistribuzione, chiedendo di riaprire in sicurezza. Anche le celebrazioni religiose incontrano ancora limiti: infatti, per comunioni e matrimoni anche in zona gialla non c’è nessun via libera e, come per l’apertura dei centri commerciali nel week end, il decreto non fa nessun riferimento alla ripresa di tali eventi nemmeno per metà maggio o giugno. Il Governo è ottimista in merito alle riaperture ma il ritorno alla normalità appare ancora lontano mentre si avvicina l’estate nella speranza che il caldo rallenti i contagi come è successo nel 2020: “Il passaggio in zona gialla è un segno della luce in fondo al tunnel. Una notizia positiva, che darà una boccata di ossigeno a molti settori della nostra economia”, commenta il Governatore della Toscana Eugenio Giani, dicendosi soddisfatto per il passaggio in zona gialla della sua regione.

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