Un nuovo studio coordinato dal microbiologo Andrea Crisanti ha fatto emergere nuove importanti scoperte circa il paziente zero del Covid.
Il Ministero della Salute informa che i casi totali – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 13.817 unità e portano il totale a 3.949.517.Nelle ultime ventiquattro ore 322 morti che fanno salire le vittime a 119.021 e 17.587 guariti che raggiungono quota 3.369.048. Totale persone vaccinate: 5.041.929
I casi attualmente positivi scendono a 461.448, – 4095 rispetto a ieri. I ricoverati sono 20.971, – 469 mentre nelle terapie intensive 2894 assistiti, – 85 da ieri.
Covid: scoperto il paziente zero
Un nuovo studio guidato dal microbiologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti, sta portando alla luce nuovi elementi per fare luce sull’inizio della pandemia in Italia. Per quanto riguarda il comune veneto di Vo’Euganeo i pazienti zero sarebbero stati individuati in due turisti cinesi – marito e moglie di 67 e 66 anni -provenienti da Wuhan i quali sarebbero stati poi curati con successo allo Spallanzani di Roma. La scoperta è stata raggiunta grazie all’analisi del ceppo virale che circolava in Veneto nei primi mesi del 2020. La coppia cinese sbarcò a Malpensa il 23 gennaio e, dopo una tappa in Veneto e a Parma, si diresse verso la Capitale dove i due coniugi arrivarono con la febbre alta. Qui fu scoperta la loro positività al Covid. Fu il primo caso accertato di positività al Coronavirus nel nostro Paese. “Abbiamo confrontato i codici genetici ricavati dai nostri tamponi, con quelli ricavati dai ricercatori dello Spallanzani analizzando la saliva dei turisti cinesi. Sono identici, e questo non lascia spazio a dubbi” – ha spiegato il professor Crisanti.
I risultati della ricerca indicano, pertanto, che i primi malati di Vo’ Euganeo contrassero il virus direttamente dalla coppia orientale. L’esperto ha lanciato un appello a tutti gli abitanti del piccolo comune veneto: ricordarsi se si sono recati a Venezia, verona o Parma durante i giorni coincidenti con il soggiorno della coppia quei luoghi specifici. La speranza degli scienziati veneti infatti è rintracciare, quanto prima, l’ultimo anello della catena dei contagi. Il professor Andrea Crisanti, da sempre fervente promotore della linea del rigore ha concluso che i risultati di questo studio – che verrà presto pubblicato su un’importante rivista scientifica- mettono in luce anche le carenze nella gestione della pandemia da parte della politica. Il microbiologo patavino ha puntualizzato: “Il ruolo dei due turisti cinesi dimostra che all’epoca non furono prese le giuste contromisure“. Ma lo scienziato non pare troppo soddisfatto neppure delle misure prese ora, ad oltre un anno dall’inizio della pandemia. Negli scorsi giorni, infatti, Crisanti non ha esitato ad esporsi contro la decisione del Governo Draghi di riaprire i ristoranti il 26 aprile. Il microbiologo ha addirittura sostenuto che la politica privilegia gli interessi dei ristoratori a discapito della salute.