Il professor Massimo Galli si scaglia contro le riaperture ancora una volta, sostenendo che il Premier Mario Draghi stia dando un pessimo segnale al popolo.
Il Ministero della Salute informa che i casi totali – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 8864 unità e portano il totale a 3.878.994. Nelle ultime ventiquattro ore 316 morti che fanno salire le vittime a 117.243 e 19.669 guariti che raggiungono quota 3.268.262. Totale persone vaccinate: 4.468.690.
I casi attualmente positivi scendono a 493.489, – 11.122 rispetto a ieri. I pazienti ricoverati sono 23.742, +94 mentre nelle terapie intensive 3244 assistiti, – 67 da ieri.
Covid: Galli contro le riaperture
Il professor Massimo Galli, direttore dell’Ospedale Sacco di Milano, torna ad essere molto critico verso l’operato del Governo con le riaperture per la seconda volta nel giro di pochi giorni, criticando il Premier Mario Draghi per le sue decisioni. Il medico che già aveva parlato di “calcoli errati” in merito all’ipotesi di allentare le restrizioni anti Covid già a partire dal 26 di questo mese infatti ora incalza: “Il punto è che con l’annuncio è stato dato un messaggio di liberi-tutti che proprio non ci potremmo ancora permettere. Almeno fino a una migliore copertura dei settantenni con la prima dose e degli ottantenni con la seconda”, protesta Galli in merito alle riaperture parlando di un entusiasmo ottimistico e privo di fondamento scientifico. Per usare le parole pronunciate dal professore, il Governo retto da Mario Draghi non avrebbe azzeccato una singola decisione quando ha deciso di annunciare l’imminente e graduale ritorno alla normalità.
Secondo Galli inoltre il sistema di tracciamento degli infetti non è ancora perfetto a distanza di più di un anno dopo l’emergenza, cosa che dovrebbe a sua detta far riflettere il Governo sul suo operato: “Ci saranno un milione di infezioni attive in Italia o pensate che tutti i positivi si fanno il tampone e vengono a saperlo?”, le parole del professore. Massimo Galli fin dalle prime fasi della pandemia si è spesso opposto alle riaperture affermando anche a costo di sembrare il bastian contrario della situazione che l’allentamento delle misure restrittive dovrà avvenire soltanto quando la situazione sarà perfettamente sotto controllo. Ma nel frattempo, le proteste di chi rischia di finire sul lastrico, impossibilitato nel proseguire con il proprio lavoro, continuano e la pressione sul Governo si fa pesante. Inoltre, gli effetti psicologici di quello che è stato a tutti gli effetti un lockdown più leggero laddove le Regioni sono divenute zona rossa si fanno sentire sui cittadini. Ma il sistema a zone stesso lascia il professore molto perplesso: “A me piacerebbe tantissimo far parte della schiera che pensa l’Italia sia messa benissimo, ma purtroppo non è così. Abbiamo per mesi giocato coi colori e in Sardegna abbiamo recentemente visto il risultato più impietoso passando in breve tempo dal bianco al rosso“, ammonisce il direttore del Sacco. Ancora una volta, l’allentamento delle misure causa frizioni tra gli esperti che non trovano un punto di incontro.