Gli sbarchi di migranti sulle coste italiane sono quasi triplicati nei primi tre mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020: sono 8465 le persone arrivate dal Mediterraneo a partire dal primo gennaio.
Aumentano gli sbarchi sulle coste italiane nei primi tre mesi del 2021. Dal primo gennaio, infatti, il numero totale di migranti arrivati nel nostro Paese dal Mar Mediterraneo ammonta a 8465 persone, con un trend di fortissima crescita rispetto agli anni precedenti: rispetto al primo trimestre del 2020 – quando gli arrivi erano stati 2971 – la crescita è del 199%, mentre l’anno precedente, quando in carica era il primo Governo Conte e al Viminale sedeva Matteo Salvini, gli sbarchi erano stati addirittura il 1491% in meno.
L’arrivo della bella stagione, poi, si lega normalmente ad una intensificazione degli spostamenti lungo le rotte che dalla Libia e dalle coste nordafricane portano in Italia: date le premesse, si può immaginare che la prossima possa essere un’estate caratterizzata da un grande numero di sbarchi: statisticamente il picco si registra nel mese di luglio. Molto dipenderà, però, anche dall’operato del Governo Draghi e dal comportamento dei Paesi di partenza. Non è un caso che soltanto pochi giorni fa il Premier, in visita in Libia, abbia evocato il tema dei migranti: “Sul piano dell’immigrazione noi esprimiamo soddisfazione per quello che la Libia fa nei salvataggi e nello stesso tempo aiutiamo e assistiamo la Libia. Ma il problema non è solo geopolitico, e anche umanitario e in questo senso l’Italia è uno dei pochi Paesi che tiene attivi i corridoi umanitari“, aveva detto il Premier, riuscendo ad attirare critiche sia da destra – con Fratelli d’Italia sul piede di guerra che, attraverso la leader Giorgia Meloni definisce “disarmante” la situazione – che da sinistra – con Leu e parte del PD che fanno notare le frequenti violazioni dei diritti umani cui sono sottoposti i migranti nel Paese nordafricano.
Secondo l’Opposizione, poi, un ruolo fondamentale nella grande crescita di nuovi arrivi lo giocherebbero le modifiche apportate nei mesi scorsi dal secondo Governo Conte ai Decreti Sicurezza voluti nel 2018 dallo stesso Salvini: quei testi avevano sostanzialmente eliminato la possibilità di ottenere permessi di soggiorno per motivi umanitari. Osservando i dati disponibili, si nota come le richieste di asilo negate nel 2019 sono state l’81% del totale, in crescita rispetto al 66% del 2018 e al 68% del 2017. Con le modifiche ai decreti varate dopo l’avvento di Luciana Lamorgese al Ministero dell’Interno, le regole sono tornate ad ammorbidirsi attraverso l’introduzione della “protezione speciale” riservata a tutta una serie di migranti in difficoltà. Per pesare realmente il ruolo giocato dai nuovi decreti – approvati nell’ottobre 2020 – sarà in realtà necessario attendere un po’ più a lungo e valutare il numero di richieste di asilo che il nostro Paese accoglierà. Intanto, la certezza è che adesso i due contendenti – l’attuale Ministro e il suo predecessore – stanno dalla stessa parte della barricata: entrambi sostengono infatti l’Esecutivo in carica.