Gli Stati Uniti volevano affidarsi al farmaco Johnson&Johnson per la vaccinazione di massa. Ma per il momento, la FDA ha chiesto uno stop del medicinale.
Una decisione che assume i contorni di un brutto deja vu quella della Food Drug and Administration e del Center for Disease Control, le autorità degli Stati Uniti che hanno sospeso la somministrazione del vaccino Johnson&Johnson in tutto lo smisurato continente nord-americano. Il vaccino, su cui a detta dell’immunologo Anthony Fauci si basa gran parte della campagna di vaccinazione degli USA, è finito sotto la lente di ingrandimento delle massime autorità sanitarie del paese per alcuni, ristretti casi di coaguli del sangue che hanno portato – si sospetta – a sei casi di coagulo del sangue su sette milioni di dosi somministrate alla popolazione nelle due settimane successive all’iniezione del vaccino. Finora, tra le persone colpite dal misterioso malore c’è una sola vittima, una donna originaria del Nebraska. Tutte e sei le persone che hanno accusato il malore sono donne di età compresa tra i 18 ed i 48 anni.
A muovere i primi passi verso la sospensione dell’utilizzo negli Stati Uniti del farmaco Johnson&Johnson è stata proprio la FDA che ha rilasciato questo comunicato nelle ore antecedenti allo stop: “Raccomandiamo una pausa nell’uso di questo vaccino per cautela”, riportando i sei casi in questione. Adesso, le massime autorità del paese procederanno con test analoghi a quelli utilizzati dall’Ema nel caso della sospensione temporanea del vaccino AstraZeneca per chiarire se il vaccino dovesse realmente avere una correlazione con i sei casi di malore registrati. Nel nostro paese, proprio nel pomeriggio di oggi, doveva arrivare un lotto del medicinale, un carico di 184.000 dosi proveniente dagli USA. Il Ministro per gli Affari Regionali Maria Stella Gelmini ha voluto rassicurare la popolazione con un appello: “Un film già visto, anche Astrazeneca ha avuto questo percorso, ma i vaccini sono sicuri. Non allarmiamoci. Sono sicura che sarà riconosciuto come sicuro come già successo per Astrazeneca”, ha affermato il politico. Nel frattempo, per gli USA – e di conseguenza nel resto del mondo – la campagna di vaccinazione rischia di subire un brusco stop che potrebbe protrarsi per giorni.
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