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Cronaca

Enna, ragazza disabile assistita in una struttura sanitaria durante il Lockdown rimane incinta

Un atto gravissimo si è consumato in una struttura sanitaria di Enna dove una giovane disabile è stata violentata da un portantino. La vicenda è stata denunciata.

Getty Images/Antonio Masiello

Una violenza sessuale per di più ai danni di una giovane con disabilità: questo il tremendo caso che si sarebbe consumato in una struttura sanitaria di Enna secondo gli investigatori che hanno ricevuto una denuncia su cui stanno ora indagando. L’episodio è avvenuto nella struttura sanitaria Oasi Marina SS di Troina e risale al periodo del lockdown: l’indagato principale per la vicenda, un operatore sanitario di 39 anni le cui iniziali sono L.A. è stato denunciato dalla famiglia della ragazza che in seguito alla violenza ricevuta sarebbe rimasta incinta. Di fronte a questa prova schiacciante dell’avvenuto stupro, i familiari della ragazza che soffre di una rara malattia genetica hanno contattato il 112 portando all’arresto dell’uomo che si trovava proprio a Troina al momento dell’arresto. Secondo gli agenti, il fatto che il presunto autore dell’ennesima violenza sessuale  fosse anche la persona che doveva badare alla giovane non del tutto autosufficiente costituisce un’aggravante.

A comunicare alla famiglia della giovane lo stato di gravidanza della ragazza è stata proprio la clinica di Enna e questo episodio ha dato ai genitori della giovane la prova dell’avvenuta violenza sessuale“Considerate le condizioni di salute particolarmente gravi non era possibile in alcun modo che la stessa avesse prestato il proprio consenso. Si è subito delineata”, si legge nella documentazione della Procura che sta indagando sull’accaduto. Le indagini si stanno concentrando anche sul personale della struttura sanitaria per capire se qualcuno può aver nascosto l’accaduto pur essendone a conoscenza: “Nessuno della struttura sanitaria si è accorto dello stato di gravidanza, ipotizzando che l’aumento di peso della ragazza potesse dipendere dal fatto che durante il lockdown ai degenti era stato permesso di mangiare di più o che fosse un effetto dei farmaci“, si legge nella versione ufficiale della clinica.

Pubblicato da
Manfredi Falcetta

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