Gabriel Garko intercettato mentre ammette di aver ricevuto 150 mila euro in nero dalla Made Petrol srl, indagata per riciclaggio. Ecco cosa è successo.
Guai in vista per Gabriel Garko. L’attore è finito in mezzo ad un’indagine giudiziaria denominata Petrolmafie. La faccenda è lunga e complicata e nelle scorse ore ha portato a 23 misure cautelari, di cui 10 con detenzione in carcere e 13 agli arresti domiciliari. La vicenda che riguarda Garko è iniziata lo scorso febbraio quando l’attore avrebbe dovuto girare uno spot pubblicitario per la Made Petrol srl, società petrolifera di proprietà di Anna Bettozzi (in arte Ana Bettz) da oggi in carcere con l’accusa di associazione a delinquere a stampo mafioso. La società della Bettozzi è accusata di commerciare prodotti energetici a prezzi estremamente concorrenziali con denaro proveniente da organizzazioni criminali anche di stampo camorristico (come il clan Moccia). Le tariffe commerciali decisamente meno costose rispetto a quelle dei competitor erano possibili grazie a complicati meccanismi di evasione dell’iva e delle accise. Questo meccanismo secondo gli inquirenti avrebbe portato la società ad un aumento del fatturato da 9 milioni di euro nel 2016, a 370 milioni nel 2018: 45 volte in due anni. Guadagni reinvestiti in diversi settori trai i quali una pubblicità che Garko (non indagato) avrebbe dovuto girare nei prossimi mesi.
L’attore avrebbe dovuto interpretare il personaggio di 007 a fianco della Bettozzi sponsorizzando l’azienda. Il contratto prevedeva un compenso di 250 mila euro. Peccato che dalle intercettazioni telefoniche registrate dai militari del nucleo di Polizia economica-finanziaria di Roma, parte del compenso fosse previsto in nero.
Nella telefonata Garko si lamenta del contratto ricevuto confessando l’esatto accordo preso con la Made Petrol srl: l’importo stabilito di 250 mila euro era stato previsto in due rate, una di 150 in nero e una dichiarata di 100mila. Durante il confronto con la Bettozzi Garko chiarisce anche che l’importo in cash deve essergli portato prima dell’inizio del lavoro. Ora l’attore dovrà rispondere delle accuse a suo carico.