Stefano Barili ed Alessandro Venturelli mancano da mesi. Gli investigatori non escludono l’ipotesi che siano entrati in una setta di qualche tipo.
Si infittisce il mistero della scomparsa di Stefano Barili ed Alessandro Venturelli, i due giovani rispettivamente di 23 e 21 anni originari di Piacenza e Sassuolo che mancano da casa da lunghi mesi. Sul caso sta indagando la procura di Modena che potrebbe aver trovato una nuova, inquietante ipotesi da approfondire. Il primo dei due ragazzi a sparire nel nulla è stato Alessandro che dal 5 dicembre manca da casa mentre Stefano è sparito senza lasciare traccia il 7 febbraio, più o meno due mesi dopo. Ma il caso della scomparsa dei due ragazzi si lega di fronte all’ipotesi che i due possano essere entrambi entrati volontariamente o meno all’interno di una setta, una teoria provata da una lettera lasciata da Stefano al momento della scomparsa e da una frase pronunciata da Alessandro nei giorni precedenti alla sparizione: “Mi sento manipolato”, avrebbe detto il ragazzo ai genitori senza però argomentare ulteriormente la sua preoccupazione. La madre ha ritrovato nella sua stanza un tomo sullo studio “quantico” del cervello, da lei ritenuto “bizzarro”.
La lettera ritrovata dai genitori di Stefano Barili, contiene alcune spiegazioni poco chiare sulla scomparsa: “So che non capirete il mio gesto”, si legge nella missiva che al momento viene analizzata dai periti delle Forze dell’Ordine. “Abbiamo dato incarico a due periti di analizzare la missiva del ragazzo perché non vogliamo lasciare nulla al caso. È già emerso varie volte che dei ragazzi entrati in sette o pseudo-sette abbiano scritto lettere d’addio simili”, fa sapere l’avvocato della famiglia Barili.
Ad alimentare i sospetti, c’è anche un inquietante commento apparso sulla pagina Facebook del Corriere della Sera il 27 marzo. Una lettrice invita i giornalisti e gli investigatori a lasciar perdere il caso: “Noi sappiamo dove si trovano, stanno bene, non sono trattati male. Lasciateli in pace e ripetiamo interrogatevi cari genitori perché i vostri figli decidono di lasciare le loro case per andarsene in altre case. Lasciateli in pace”, scrive nel commento una ragazza che adesso è oggetto di indagini da parte degli inquirenti.
A questi elementi sulla scomparsa di Alessandro e Stefano si sommano alcuni avvistamenti dei ragazzi, ancora non smentiti dagli investigatori come è successo nel caso di altre sparizioni simili.
Il primo sarebbe avvenuto alla Stazione Centrale di Milano e riguarda Alessandro: una ragazza il 18 febbraio ha scattato una foto – sfocata – che ritrarrebbe due giovani con indosso un cappotto completamente nero lungo fino ai piedi. I due sembrano tenere delle candele in mano; la madre di Venturelli avrebbe riconosciuto il figlio anche se quando la foto è divenuta di dominio pubblico, un giovane residente in Svizzera di nome Edoardo avrebbe detto di riconoscersi stesso nello scatto: “Quelli siamo io ed un mio amico, mi ricordo le circostanze in cui è stata scattata”, le sue parole. E proprio in Svizzera Alessandro si era recato tempo prima della sparizione: “Cercava finanziamenti per una start up”, rivela la madre.
Un secondo avvistamento non confermato è quello segnalato dall’artista Raoul Casadei sulla spiaggia di Valverde a Cesenatico: il cantante dice di aver parlato con un ragazzo che corrisponde alla descrizione di Stefano Barili. Una volta vista la foto segnaletica del giovane giorni dopo, si è subito fatto vivo presso il comando dei Carabinieri per raccontare la sua esperienza. Ma nonostante queste segnalazioni la scomparsa di Alessandro e Stefano rimane ancora avvolta nel mistero.
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