In una scuola presso Venezia è scoppiato un caso per via di una circolare che obbliga i docenti a fare il vaccino per il Covid. Ma c’è un particolare da sapere.
Una circolare che ha fatto il giro di una scuola a Dolo in provincia di Venezia ha allarmato gli insegnanti che hanno creduto realmente di poter essere sospesi dal posto di lavoro in caso avessero rifiutato di sottoporsi al vaccino per il Coronavirus. Il caso riguarda l’Istituto comprensivo statale di Dolo e – spiega il preside della scuola primaria Luca Michielon – sarebbe legato ad una grave leggerezza di chi ha fatto circolare la comunicazione prima che potesse essere rivista e redatta correttamente: “Era una bozza che non avrebbe dovuto circolare”, spiega stizzito il preside che ha voluto fare chiarezza sulla vicenda, esprimendosi comunque favorevolmente riguardo la vaccinazione. Di fronte ai recenti fatti di cronaca che hanno visto numerosi operatori sanitari rifiutare il vaccino per i casi dei decessi occorsi dopo la dose di AstraZeneca – non sono in alcun modo legati al vaccino ripetono da quasi un mese medici ed enti sanitari – le istituzioni hanno deciso di prendere provvedimenti: “Come corpo insegnanti avendo avuto il vaccino siamo una categoria privilegiata. Questo privilegio va mantenuto e gratificato con comportamenti conseguenti”, spiega Michielon che, pur ripetendo che la circolare incriminata riguardo l’obbligo del vaccino era soltanto una bozza e non conteneva reali obblighi, invita i suoi insegnanti alla responsabilità. “Andiamo tutti a vaccinarci il prima possibile: diamo a chi dubita dei vaccini il buon esempio. Come datore di lavoro formale non posso obbligarvi ma sappiate che ho l’obbligo di sorvegliare che nessuno dei lavoratori dell’istituto corra rischi per la salute propria o di altri“, le parole del preside in merito al contenuto della bozza.
In alcuni realtà come la Città del Vaticano, provvedimenti per rendere il vaccino obbligatorio sono già stati intrapresi; in Italia al momento le norme sono ancora in fase di revisione. La presenza di una frangia di operatori sanitari “no vax” ha creato grande scalpore, dopo il sospetto che proprio alcuni di questi medici o infermieri possano aver causato focolai di Coronavirus in luoghi di cura. “Il provvedimento è in fase istruttoria”, fa sapere il Ministero della Giustizia che comunque ricorda che il 98% degli infermieri che ha ricevuto la dose si già vaccinato, insinuando che il fenomeno dei sanitari “no vax” sia piuttosto marginale. Alla luce di queste affermazioni, viene da chiedersi se la scuola, luogo molto pericoloso per il contagio ed esposto al pubblico, non sarà forse il prossimo ente a vedere realmente degli obblighi in merito alla vaccinazione. Michielon è convinto che andrà proprio così: “Arriverà una norma che obbligherà i lavoratori di settori strategici alla vaccinazione”, dice il preside convinto che sia solo questione di tempo. Per il momento né infermieri né insegnanti vanno incontro a sanzioni economiche o al licenziamento per il rifiuto del vaccino: la decisione si rifà ai singoli ed al loro senso di responsabilità. Tuttavia le cose, con l’approssimarsi dell’estate che vedrà probabilmente l’istituzione di un passaporto d’immunità legato alla vaccinazione, potrebbero cambiare.