La decisione della Germania sul vaccino AstraZeneca è controversa: il vaccino non sarà somministrato a nessuna persona sotto i 60 anni, dice il Governo tedesco.
La Germania torna a prendere misure controverse nei confronti del vaccino per il Coronavirus AstraZeneca, giudicato sicuro dall’Agenzia Europea del Farmaco, decidendo di fermarsi nella somministrazione delle dosi. Una scelta che segue a stretto giro la decisione di alcuni ospedali di Berlino che hanno indirettamente spinto il Governo ad agire in questo senso. Una prima presa di posizione ufficiale è arrivata dalla Clinica Universitaria Charité, principale centro ospedaliero della capitale tedesca che ha bloccato le iniezioni del vaccino AstraZeneca per le sue collaboratrici under 55. Una mossa, ha spiegato la portavoce Manuela Zingl, drastica ma ritenuta necessaria: “Ci sono stati altri casi di trombosi cerebrale in Germania“, ha spiegato il rappresentante della Charitè.
La portavoce ha precisato che le complicazioni non hanno riguardato direttamente le vaccinazioni avvenute presso la clinica Charité. 12 mila dipendenti sarebbero stati vaccinati e di questi a circa il 70% con AstraZeneca anche se a questo punto, dopo lo stop voluto dal Governo del cancelliere Angela Merkel, resta da capire se i lavoratori in questione riceveranno anche la seconda dose o no. Quello del Charitè non è un caso isolato: infatti, secondo il quotidiano Tagesspiegel anche il gruppo ospedaliero Vivantes avrebbe fermato le vaccinazioni con AstraZeneca per tutte le donne sotto i 55 anni – ritenute la categoria più a rischio – e in altri nosocomi di Berlino si sta attualmente discutendo se seguire la stessa strada. Dopo gli ospedali, anche i politici hanno deciso di affrontare la dura decisione. Ad interrompere le vaccinazioni con AstraZeneca ha provveduto il Land di Berlino che ha deciso di sospendere la somministrazione delle iniezioni per uomini e donne sotto i 60 anni. Lo stop ha avuto effetto immediato: sospesi tutti gli appuntamenti nei centri vaccinali della capitale. Le medesime decisioni sono state prese nel distretto di Euskirchen in Nordreno-Vestfalia dove è stata inibita la vaccinazione con AstraZeneca alle donne sotto i 55 anni.
I casi di trombosi che sono stati presi in considerazione dalla clinica Charitè non sono stati affrontati nei dettagli dalla cronaca tedesca ma negli ultimi giorni – secondo le autorità del distretto di Euskirchen – ci sarebbero stati almeno due casi di malessere che hanno interessato rispettivamente una 47enne deceduta dopo il vaccino per cause non ancora rese note dal Governo di Berlino ed una 28enne che ha sofferto di un malore. Questi sarebbero i casi che hanno portato all’intervento del Governo che ha dunque deciso di estendere lo stop su tutto il territorio nazionale benché al momento non ci sia una correlazione ufficialmente riconosciuta tra i malori ed il vaccino, come negli altri casi incriminati avvenuti in tutta Europa. In merito, si è espresso il portavoce alla sanità nazionale tedesco Dilek Kalayci che ha affermato: “Abbiamo deciso, per precauzione, di fermare la vaccinazione di chi ha meno di 60 anni con Astrazeneca”. La Germania non è l’unico paese ad aver imposto limitazioni sull’uso del farmaco: la Svizzera ha richiesto ulteriori test prima di ritornare a farne uso mentre i paesi scandinavi hanno fermato le somministrazioni. Episodi che rallentano significativamente la velocità delle vaccinazioni in Europa.
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