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Cronaca

Pasqua in zona rossa, albergatori italiani allo stremo ma c’è il via libera per il turismo all’estero

Le festività di Pasqua e Pasquetta prevedono che l’Italia sarà tutta in zona rossa, ma il Ministero dell’Interno ricorda che sono possibili i viaggi per turismo all’estero. Ecco le regole per muoversi.

Getty Images / Andres Iglesias

Tra il 3 ed il 5 aprile per tutto il territorio italiano è stata prevista la zona rossa con tutte le restrizioni del caso, ma sarà possibile muoversi tra regioni per raggiungere un areoporto anche in zona rossa o arancione, per partire per l’estero per motivi turistici, con test molecolare o genico effettuato, come previsto dal Dpcm del 2 marzo. Questa la risposta che il Ministero dell’Interno ha dato sul turismo a l’associazione dei tour operator in Italia, Astoi Confindustria Viaggi che ha chiesto conferme in merito.

I paesi nei quali è possibile recarsi fanno parte di alcuni elenchi consultabili nella sezione ViaggiareSicuri del sito della Farnesina, sito che è consigliabile consultare prima di una possibile partenza per capire le restrizioni locali dei vari Stati, per non rischiare di arrivare a destinazione senza possibilità di movimento, come al momento in Germania e Francia.

Quali sono i paesi presenti negli elenchi A, B e C nei quali è possibile partire per turismo? Andorra, Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca  Estonia, Finlandia,  Grecia, Irlanda, Islanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Principato di Monaco, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Ungheria. Dell’elenco D fanno parte i paesi a basso rischio epidemiologico ovvero Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore, Tailandia e, al rientro da questi, è obbligatorio l’isolamento fiduciario.

Un lungo elenco che ha fatto infuriare l’associazione della Federalberghi e di tutti gli albergatori italiani che hanno dichiarato di non comprendere l’autorizzazione ai “viaggi oltre confine e invece impedire quelli in Italia”. Al momento rimane comunque l’unica possibilità per uscire dai propri confini, non solo regionali ma anche nazionali. La motivazione non sarà necessaria, trattandosi di turismo, e per ogni paese è necessario controllare quali sono le regole di accesso e di rientro nel territorio italiano. In linea generale sarà necessario seguire il protocollo sanitario dell’autodichiarazione, test molecolare o antigenico, effettuato a mezzo di tampone e risultato negativo, nelle 48 ore antecedenti all’ingresso o alla partenza, se necessario.

 

 

Pubblicato da
Alessandra Giachetti

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