Al Bano Carrisi rivela di essere in attesa per la dose di vaccino contro il Covid 19 ma di voler rifiutare la dose Astrazeneca
Le dichiarazioni di Al Bano Carrisi sul vaccino stanno facendo molto discutere. Il cantante di Cellino San Marco, infatti, è finito in una vera e propria bufera mediatica e in molti si sono schierati contro di lui. L’artista ha ammesso di essere in lista di attesa per la dose di vaccino contro il Covid-19 ma ha anche precisato che rifiuterà quello Astrazeneca.
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Al Bano Carrisi rifiuta il vaccino Astrazeneca
Possiamo dire che il cantante ha scatenato una vera e propria polemica. Di recente Al Bano Carrisi, in attesa per la prima dose di vaccino contro il Covid 19, ha ammesso che non vede l’ora che tutto questo incubo finisca ma che comunque ha tanta paura. L’artista, a tal proposito, ha ammesso che il 29 marzo è il suo turno ma se gli propongono Astrazeneca ne aspetterà un altro. “Sulla mia pelle ne rispondo io, amici che lo hanno fatto hanno avuto la febbre a 41 per una settimana”.
Tali parole non sono piaciute a tutti, tanto che qualcuno l’ha considerata addirittura un’offesa. Un rifiuto che viene additato come un esempio cattivo e come una dimostrazione di disinformazione. L’ex marito della Power è sicuramente in apprensione per le recenti notizie che hanno riguardato il vaccino in questione. L’assunzione dell’Astrazeneca è stata collegata all’inizio di trombosi, e in alcuni casi anche in modo letale.
L’Agenzia Eurepea e italiana del Farmaco assicuraro l’Astrazeneca
E mentre Al Bano Carrisi, come tante altre persone mostra la propria titubanza sull’ Astrazeneca, il professore Roberto Burioni presenta dati scientificamente provati sui benefici del vaccino. Della stessa opinione sono anche l’Agenzia Europea del Farmaco e quella Italiana.
Intanto, c’è da precisare anche un’altra cosa, il cantante di Cellino San Marco, forse non è a conoscenza che anche per gli altri vaccini come Pfizer e Modena a inizio gennaio ci sono stati delle vittime. Purtroppo, il manifestarsi di effetti collaterali, particolarmente nelle persone di età avanzata, ad oggi non si può escludere.