“Se vacciniamo il 60% degli italiani entro luglio avremo un’estate quasi normale, con la mascherina”

Il professor Roberto Cauda, direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma, non ha dubbi: “Con i vaccini l’estate 2021 sarà migliore di quella dello scorso anno“.

cauda estate 2021
Milos Bicanski/Getty Images/Archivio

Le chiusure di queste settimane, l’arrivo della bella stagione, la crescita del numero di immunizzati in seguito alle vaccinazioni. Sono questi i tre elementi sui quali si basa, con prudenza, il professor Roberto Cauda, direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma, per prevedere che quella del 2021 sarà, parole sue, “un’estate quasi normale“, anche se – per quel che riguarda i viaggi all’estero – molte restrizioni resteranno in vigore. Parlando con il Messaggero Cauda non nasconde il suo ottimismo “penso che a giugno potremo tornare in vacanza“.

Abbiamo la vaccinazione anti Covid avviata“, spiega il professore, che critica le polemiche sull’efficacia dei vaccini: “I prodotti che stiamo utilizzando sono tutti buoni e sicuri. Hanno superato l’esame dell’Ema – l’agenzia europea del farmaco – e di Fda – l’agenzia statunitense. Ed è giusto guardare con interesse anche a Sputnik V“. Tutti i trattamenti, secondo Cauda, una volta sottoposti a verifiche, possono aiutare: “Consideriamo pure quelli cinesi, a me la geopolitica francamente non interessa. Infine, prosegue la sperimentazione per ReiThera, il vaccino italiano”

Se le cose andranno per il verso giusto questa estate si potrà dunque parlare di “ultimo miglio“: i dati attuali, spiega Cauda, parlano di oltre 230 mila vaccinazioni al giorno. “Se raggiungeremo l’obiettivo dichiarato del 60 per cento degli italiani vaccinati a luglio avremo un’estate 2021 migliore di quella del 2020“, afferma il professore, in controtendenza rispetto all’opinione di altri “Se le forniture annunciate per il secondo trimestre del 2021 saranno confermate, ce la potremo fare. E con la maggioranza di italiani immunizzati, possiamo pensare a una estate normale, sia pure sempre indossando le mascherine“. Una misura probabilmente temporanea, visto che importanti studi condotti, tra gli altri, dall’agenzia della salute degli Stati Uniti – il Cdc di Atlanta – avrebbero evidenziato che “nei luoghi chiusi, se sono presenti solo soggetti vaccinati, non è più necessaria la mascherina“.

Ma le rassicurazioni di Cauda si spingono anche oltre l’estate: fondamentale sarà stabilire con certezza la durata dell’immunità garantita dalla vaccinazione: “Secondo uno studio condotto sulla rivista americana Cid – Clinical Infectious Diseases – i soggetti che avevano avuto la malattia in forma moderata o lieve, e che teoricamente avrebbero dovuto avere una minore presenza di anticorpi, hanno mantenuto gli anticorpi per almeno 7-10 mesi“. Si tratta di dati parziali e da approfondire, “inoltre c’è una immunità cellulare che potrebbe produrre a sua volta anticorpi“.

Inoltre, spiega il professore, macchina vaccinale potrebbe essere in grado di “ripetere ogni anno l’operazione, mentre Federfarma ha dato la disponibilità per la produzione in Italia di vaccini“, aggiunge Cauda. Infine, conclude il professore, “sarà anche necessario trovare un vaccino per i più piccoli, per i bambini: è vero che per fortuna di solito non sviluppano la malattia, ma possono diventare una sorta di serbatoio del virus in cui si rischia la produzione di varianti“.

Gestione cookie