E’ scoppiato qualche settimana fa un focolaio di Covid nel reparto di oncologia di un ospedale di Lecce, la settima vittima è una mamma di 49 anni.
Le persone contagiate nel reparto sono in tutto 18 ed è salito a sette il numero delle vittime del Polo oncologico dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce dove, qualche settimana fa, è stato scoperto un focolaio di Covid. Una donna di 49 anni è infatti deceduta lasciando il figlio che, insieme ai familiari delle altre vittime della malattia, adesso chiede di fare chiarezza.
La donna era stata ricoverata il 27 febbraio ed è risultata positiva durante la degenza, qualche giorno dopo il suo ingresso in reparto. La malattia si è fin da subito sviluppata con gravi sintomi, febbre molto alta ed una polmonite bilaterale su un corpo già molto debilitato, la donna è stata trasferita al reparto di terapia intensiva del Dea dove però non ce l’ha fatta. Il figlio ha scritto un commovente post su facebook salutando la madre per l’ultima volta “Addio mamma, sei e sarai per sempre l’amore più grande della mia vita. Riposa in pace” ma chiede anche giustizia per capire come sia potuto succedere lo scoppio di un focolaio in un reparto così delicato. Tutti i pazienti che erano entrati in reparto erano negativi al tampone, infettandosi successivamente, i familiari dei 18 pazienti che si sono ammalati di Covid, insieme a quelli delle persone decedute, hanno presentato denunce e 5 esposti in Procura che hanno portato all’apertura di un fascicolo assegnato al magistrato Donatina Buffelli.
I carabinieri del NAS stanno indagando in merito ai protocolli anti Covid e la loro attuazione da parte della struttura sanitaria, tra le denunce è stata infatti mossa l’accusa di alcuni comportamenti superficiali da parte del comparto sanitario che hanno contribuito al focolaio, oltre ad i pazienti si sono ammalati anche 2 infermieri e tre operatori sanitari, questi ultimi erano stati vaccinati. Sulla questione si è esposto Rodolfo Rollo il direttore generale dell’Asl di Lecce che parla dell’eccellenza dell’ospedale e che del fatto che probabilmente “La nuova variante ha bucato lo scudo”. Sicuramente le condizioni patologiche gravi dei pazienti li ha resi estremamente più fragili e risultando bassa la risposta immunitaria. Le indagini ed i controlli sono quindi in corso e la struttura salentina si è detta fiduciosa ed a completa disposizione per ogni chiarimento.
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