Dopo il verdetto positivo dell’Ema, arriva anche un’altra indicazione in merito al vaccino AstraZeneca, legata all’utilizzo della pillola anticoncezionale dopo il farmaco.
In queste ore come è naturale, i medici si stanno sforzando per fugare tutti i dubbi e le perplessità dei cittadini in merito al vaccino AstraZeneca: l’ultima raccomandazione riguarda l’utilizzo della pillola anticoncezionale nelle fasi precedenti e successive alla ricezione delle due dosi del farmaco previste per divenire immuni al Coronavirus. Inizialmente in fatti, alcuni esperti si erano detti “preoccupati” per i possibili effetti collaterali del medicinale se ricevuto in correlazione con l’assunzione della cosiddetta pillola del giorno dopo. Affermazioni che avevano portato ad un altro stop cautelare del farmaco in attesa di successivi accertamenti e studi in merito. Tutte preoccupazioni che l’Aifa ha smentito mediante un comunicato che spiega nel dettaglio la realtà in merito all’utilizzo dei due farmaci in rapida successione.
Il presidente dell’Aifa Nicola Magrini ha rassicurato con queste parole le donne che fanno uso della pillola ma che vogliono anche vaccinarsi con AstraZeneca: “Non ci sono avvertenze speciali, nemmeno per le donne che assumono la pillola anticoncezionale, né per chi ha coagulopatie”, dice il medico aggiungendo che questa conclusione non è frutto dei soli studi dell’ente per cui lavora, bensì di ricerche approfondite e svolte insieme all’Ema, lo stesso ente europeo che ha già testato e ritenuto sicuro il vaccino di AstraZeneca. In seguito a test e ricerche, emerge che non ci sono effetti collaterali nell’uso dei due medicinali a breve distanza di tempo: “L’Aifa ha appena revocato il divieto d’uso stabilito in via precauzionale qualche giorno fa”, aggiunge Magrini che spiega come questo momentaneo stop abbia rischiato forse di creare un altro problema. Infatti, il direttore dell’Agenzia spiega che i presunti trattamenti con medicinali necessari qualora una donna dovesse ricevere il vaccino mentre assume la pillola non sono necessari e risultano quindi sconsigliati: “Il messaggio è che non si proceda a fare né trattamenti profilattici, né trattamenti successivi in nessuna categoria di pazienti. E’ abbastanza importante”, conclude il medico.