Il presidente dell’Aifa Giorgio Palù rassicura sull’affidabilità del vaccino AstraZeneca ma ammette: per alcune categorie, come le donne che assumono la pillola anticoncezionale, meglio procedere con prudenza. La cautela è stata confermata dall’Ema, l’Agenzia del Farmaco Europea, che ha tuttavia escluso la pericolosità del vaccino.
Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco e componente del rinnovato Comitato Tecnico Scientifico, nei giorni scorsi aveva rassicurato sull’affidabilità del vaccino AstraZeneca, al centro di timori e polemiche dopo le morti sospette di persone che avevano ricevuto il farmaco. Le parole dell’esperto hanno trovato conferma ieri nel pronunciamento dell’Agenzia Europea per i Medicinali, che ha ribadito la sicurezza del farmaco prodotto dall’azienda farmaceutica anglo-svedese.
Il verdetto dell’Ema è chiaro: “il vaccino AstraZeneca è sicuro ed efficace, i benefici sono superiori ai rischi ed escludiamo relazioni tra casi di trombosi” e le vaccinazioni. L’annuncio arriva dalla direttrice Emer Cooke. Per la commissione clinica dell’Ema il vaccino di AstraZeneca “non può essere associato a un incremento degli eventi di trombosi” ipotesi che aveva portato allo decisione di diversi Paesi europei, inclusa l’Italia, di sospenderne l’utilizzo. Per la commissione clinica dell’Ema il vaccino di AstraZeneca “non può essere associato a un incremento degli eventi di trombosi“. La spiegazione in queste parole: “Fino a ieri sono stati segnalati sette casi di coagulazione intravascolare e 18 casi di trombosi su quasi 20 milioni di persone vaccinate”, ha detto la dottoressa Sabine Straus, presidente del Comitato per la sicurezza. La stessa ha spiegato che il foglietto illustrativo del vaccino “deve essere aggiornato“. “E’ importante che venga comunicato al pubblico e agli operatori sanitari perché apprendano meglio queste informazioni, permettendo loro di mitigare questi effetti collaterali“. Inoltre, ha chiarito Straus, “c’è sempre una distinta possibilità” di eventi tromboembolici “per le donne che assumono la pillola anticoncezionale. Indagheremo il legame tra l’uso della pillola e la possibilità di un aumento dei rischi di casi avversi per chi viene vaccinato“.
Un esito, quello odierno, anticipato dal prof. Palù, che intervenuto Porta a Porta, su Rai1, aveva sostenuto “gli studi validativi” effettuati sul farmaco prodotto dall’azienda anglo-svedese: “tranquillizzano – ha detto – ma ancor di più gli studi sul campo, con oltre 12 milioni di vaccinati nel Regno Unito e oltre 5 milioni in Europa che danno dati assolutamente rassicuranti“. Il numero uno dell’Aifa aveva precisato “sappiamo che non solo AstraZeneca ma anche quelli Rna possono dare infiammazioni, un’insorgenza del fenomeno di aggregazione nel sangue, ma è un evento molto raro. Il nesso al momento è solo temporale e non causale. Attendiamo l’esito definitivo ora sugli studi“.
Palù si era detto convinto che “il rapporto rischi-benefici sui vaccini è nettamente a favore dei benefici, poi si può attendere naturalmente la valutazione dell’Ema“. Valutazione che oggi l’Ema ha puntualmente confermato, anche con riferimento al rischio per le donne in gravidanza. In particolare, Palù aveva anticipato come vi siano alcune categorie di persone cui non sarebbe raccomandabile sottoporsi alla vaccinazione con AstraZeneca: tra queste le donne che assumono regolarmente la pillola anticoncezionale: “Il vaccino ha provocato su alcune donne delle trombosi, magari che hanno difetti di coagulazione, donne che prendono la pillola”