Una nuova indagine parte sui vaccini AstraZeneca dopo un decesso sospetto avvenuto a Biella, in Piemonte.
La campagna di vaccinazione in Italia subisce un nuovo, duro colpo: un altro lotto di vaccini prodotti dalla casa AstraZeneca è stato posto sotto sequestro per accertamenti ed indagini in merito al decesso di un uomo, un docente di conservatorio di 57 anni. Anche in questo caso, la relazione tra i vaccini ed il decesso non è assolutamente confermata tuttavia, come hanno spiegato diversi medici che sono convinti della sicurezza del farmaco, dopo casi simili le indagini sono d’obbligo. A differenza del primo lotto AstraZeneca ritirato per le analisi, questo secondo carico di vaccini sarebbe stato individuato nelle Marche: è il lotto ABV581, legato forse al decesso di un professore piemontese su cui ora stanno indagando gli esperti. La Regione Marche ha comunicato l’avvenuto sequestro, specificando però che si tratta soltanto di una misura precauzionale: “A riguardo l’Aifa ha già dichiarato che non esiste nessuna causalità dimostrata tra il decesso e la somministrazione del farmaco e che le attività di farmacovigilanza proseguono sia a livello nazionale che europeo“, fa sapere la rappresentanza del territorio regionale, assicurando comunque approfondite analisi sul lotto di vaccini.
Gli esperti sono molto preoccupati da quanto sta accadendo con i lotti di vaccini AstraZeneca: non perchè credono che i decessi possano essere collegati in qualche modo alle morti quanto per gli effetti che queste notizie possono avere sulle persone più scettiche nei confronti della scienza. Già medici rinomati del calibro del ricercatore Silvio Garattini e dell’infettivologo Massimo Galli hanno spiegato il fenomeno come “rumore di fondo”, affermando che la vita di tutti i giorni di chi si vaccina va avanti come sempre e di conseguenza, è normale che qualcuno perda la vita per problemi medici che avrebbero comunque causato tali decessi. Ciononostante, le indagini e gli stop ai lotti “sospetti” sono inevitabili. L’assessore alla Sanità delle Marche Filippo Saltamartino si dice più che altro preoccupato che simili episodi rallentino ancora di più la vaccinazione di milioni di suoi conterranei: “Al momento non abbiamo più lo Pfizer, o meglio ci sono le dosi per chi deve fare il richiamo, mentre per l’AstraZeneca siamo in attesa di informazioni dal ministero al quale ci siamo rivolti”, spiega il politico.
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