Dopo aver espresso già il suo appoggio al Governo Draghi, Beppe Grillo gira al premier una lettera dove parla del futuro delle multinazionali nel nostro paese.
Torna a farsi sentire il leader pentastellato Beppe Grillo, parlando direttamente al premier Mario Draghi come ha già fatto in passato in occasione delle consultazioni, quando l’ex comico avanzò la proposta – poi andata in porto – di instituire un ministero apposito per la transizione ecologica, un tema molto attuale in tutto il mondo. Beppe Grillo ha infatti annunciato tramite il suo profilo del social network Facebook di aver inviato al Presidente del Consiglio Draghi una lettera il cui principale tema è la tassazione delle multinazionali: “Per troppo tempo le istituzioni internazionali non sono riuscite ad affrontare uno degli aspetti più nocivi della globalizzazione: l’elusione e l’evasione fiscale da parte delle multinazionali”, esordisce il politico nel post con cui annuncia l’invio della missiva a Mario Draghi. Una lettera che però non è stata scritta di suo pugno.
Si tratta infatti di una missiva realizzata da alcune personalità di fama mondiale: “Un gruppo di economisti di fama internazionale, tra cui il Premio Nobel Joseph E. Stiglitz”, specifica Grillo stesso chiamando in causa Draghi in merito a un tema di grande attualità. La lettera, originariamente indirizzata al Presidente americano Joe Biden, potrebbe interessare anche il premier italiano – afferma Grillo – dato che propone alcune soluzioni per far si che l’impatto delle multinazionali sull’economia di ogni paese in cui operano risulti positivo per tutti i cittadini: “Se i paesi del G20 accettano di imporre una tassa minima del 25% delle imprese sul reddito globale delle loro imprese multinazionali, oltre il 90% degli utili a livello mondiale sarebbe automaticamente tassati al 25% o più”, è il punto focale dell’appello degli economisti. Una tassa che – resa appositamente equa a seconda dello stato in cui viene applicata – potrebbe consentire ai paesi che dovessero applicarla di recuperare circa 240 miliardi di euro che regolarmente vengono indirizzati verso i cosiddetti paradisi fiscali. Una proposta che sulla carta sembra molto interessante anche se lo stesso Movimento Cinque Stelle ha trascorsi che lasciano perplessi – con una multinazionale in particolare: sul finire dello scorso anno si parlò dei 2 milioni pagati dalla Philip Morris ad una società di Casaleggio come corrispettivo alcune consulenze. Un rapporto che avrebbe avuto effetto anche su alcuni provvedimenti, da parte dell’Esecutivo, vantaggiosi per la stessa multinazionale. Casaleggio chiuse la questione rimarcando di non essere la persona incaricata di firmare leggi e decreti.
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Posted by Beppe Grillo on Wednesday, March 3, 2021
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