Covid, 13.114 casi e 246 morti: i dati peggiorano in tutta Italia e le vaccinazioni vanno a rilento

Mentre la Sardegna inaugura la prima zona bianca, i dati Covid di tutta Italia fanno registrare un netto peggioramento.

Lentezza nelle vaccinazioni e dati Covid in peggioramento
Mario Tama/Getty Images

Il Ministero della Salute informa che i casi totali – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 13.114 unità e portano il totale a 2.938.371. Nelle ultime ventiquattro ore 246 morti che fanno salire le vittime a 97.945 mentre i guariti raggiungono quota 2.416.093.

I casi attualmente positivi salgono a 424.333, +1966 rispetto a ieri. I ricoverati sono 19.112, +474 mentre nelle terapie intensive 2231 assistiti, +58 da ieri.

Covid: tutta Italia peggiora

Da una parte la buona notizia – e il segnale di speranza – che arriva dall’istituzione, in Sardegna, della prima zona bianca; dall’altra la doccia fredda degli indicatori sull’andamento della pandemia, in netto peggioramento in tutto il Paese. Le vaccinazioni procedono a rilento, bisogna fare di più e i dati cominciano a preoccupare seriamente esperti e politici. Il sistema delle fasce torna ad aggiornarsi, come ogni settimana, portando alla nuova condizione di 9 arancioni e 3 rossi, cui si aggiungono 483 Comuni per i quali sono state stabilite regole più severe rispetto a quelle del territorio di cui fanno parte. I contagi settimanali – stabili tra gli 83 e gli 87 mila nelle ultime 5 settimane – sono schizzati verso l’alto: 116,124.

E le cose non vanno meglio se si prendono in considerazione i nuovi ricoveri: dopo un continuo miglioramento registrato per sei settimane, l’ultimo monitoraggio racconta di una inversione di tendenza In un contesto del genere, quindi, non stupisce che a salire sia anche l’indice di positività, attestatosi ieri al 6,9%: in crescita costante da giorni e mai così alto dal 14 gennaio. A preoccupare, soprattutto, è la consapevolezza che la crescita dei dati sia legata in buona parte alla forte diffusione delle varianti virali: stando agli ultimi dati, le nuove versioni del virus sarebbero arrivate a una cifra compresa tra il 30 e il 35% dei positivi totali, ma secondo il Cts in un paio di settimane supereranno il 50% dei casi rilevati. Un netto peggioramento nei dati Covid che spaventa.

E così, a fronte di una Sardegna che può allentare la presa, con un ritorno a misure decisamente più leggere, il resto del Paese fa i conti con un generale peggioramento: Molise, Basilicata e – sua sponte – la Provincia autonoma di Bolzano si colorano di rosso; Lombardia, Piemonte e Marche raggiungono Abruzzo, Toscana, Campania, Emilia Romagna, Umbria e la provincia di Trento in arancione. Migliora la Liguria, che torna gialla. Ma anche le zone gialle e arancioni, a ben vedere, si colorano di tinte più forti – dall‘arancione rafforzato al rosso – in quelle zone considerate maggiormente a rischio: è il caso di 5 Comuni del Lazio, 31 della Liguria, delle Province di Siena e Pistoia in Toscana. E poi 8 Comuni piemontesi e una grossa area, tutta la Provincia di Perugia, in Umbria.

Intanto, l’Odissea delle scuole continua ad arricchirsi di nuovi capitoli: oggi riaprono con più di uno studente su tre in Didattica a distanza: saranno circa 3 milioni gli allievi che seguiranno le lezioni da casa. “Il Governo è pronto a reintrodurre i congedi parentali retribuiti, lo smart working dei genitori e il voucher per baby sitter” – garantisce Elena Bonetti, Ministro per la Famiglia. Ma la strada per superare questa crisi, purtroppo, sembra essere lunga. E i segnali di insofferenza verso le restrizioni si moltiplicano: con le belle giornate, sempre più persone si riversano nelle strade alla ricerca della normalità smarrita. La chiave, evidentemente, sta nella velocità di somministrazione dei vaccini: la Gran Bretagna è già arrivata a quota 20 milioni, noi arranchiamo a 4 milioni di dosi complessive. Così, sarà dura.

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