Movimento 5 Stelle l’esodo continua: “Siete diventati una costola di Berlusconi”

Il Movimento 5 Stelle si trova a fronteggiare un vero e proprio esodo: ai parlamentari espulsi per non aver votato la fiducia al Governo Draghi si aggiungono tutti coloro che, scontenti, se ne vanno sbattendo la porta.

Esodo nel Movimento 5 Stelle
Luigi Di Maio/Antonio Masiello/Getty Images

All’inizio fu qualche dissidente contrario all’ipotesi di un Conte ter che prevedesse il ritorno in Maggioranza di Matteo Renzi e Italia Viva; poi, col crescere del malcontento per la svolta voluta da Beppe Grillo, favorevole al sostegno al Governo dei migliori guidato da Mario Draghi, il dissenso si era trasformato in fronda. Ora, quello che il Movimento 5 Stelle si trova ad affrontare è un vero e proprio esodo. Agli espulsi dal perpetuo reggente Vito Crimi si stanno aggiungendo, numerosi, tutti coloro che spontaneamente decidono di andare altrove: in questo senso, la contestata conclusione della partita sulle nomine dei sottosegretari ha giocato un ruolo fondamentale, convincendo coloro che credevano di meritare un posto – e che sono invece rimasti a mani vuote – a fare le valige.

D’altra parte “L’alternativa c’è“: ed è rappresentata dai gruppi – che prendono proprio questo nome – formati dagli scontenti ex grillini e da un altro ex: Emilio Carelli – che anticipando tutti aveva salutato e ringraziato addirittura prima che il Presidente della Repubblica nominasse Mario Draghi come Premier incaricato, dando vita al gruppo centrista “Il Centro-La Casa dei popolari“. E’ proprio qui che potrebbero essere diretti l’ex Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, Giorgio Trizzino e Roberto Cataldi. I tre Deputati smentiscono categoricamente, ma i colloqui con Carelli si sono intensificati nelle ultime ore.

Anche al Senato c’è maretta, con Emanuele Dessì che potrebbe essere il prossimo a lasciare il Movimento: “Questa non è più casa mia“, scrive su Facebook, annunciando l’imminente passaggio ad Alternativa c’è. “Ho sperato fino a ieri che qualcosa potesse cambiare, inutilmente. Non sono mai stato d’accordo nel dare la fiducia a questo governo ma ho voluto, con l’assenza il giorno del voto, dare un ulteriore possibilità di ripensamento, soprattutto a me stesso“, spiega Dessì. “Esco dal Movimento 5 stelle con un enorme tristezza nel cuore ma anche con tanta rabbia“.

Ma lo scontro interno è ormai a tutti i livelli: e così nella disputa interviene anche Max Bugani – volto storico dei 5 Stelle e braccio destro del sindaco di Roma, in odore di ricandidatura, Virginia Raggi – che, attaccando frontalmente Luigi Di Maio e la sua prospettiva per un Movimento “moderato e liberale“, si chiede: “15 anni di battaglie per diventare una costola di Berlusconi?“. Poi la stoccata verso l’ex capo politico: “Gianroberto Casaleggio in piazza ci fece scandire il nome di Berlinguer, non quello di Luigi De Mita“.

E mentre l’ala governista cerca di compattarsi – con il confermato sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano che auspica un formale ingresso nel Movimento dell’ex Premier Giuseppe Conte – anche Stefano Buffagni, ex viceministro per lo Sviluppo Economico non riconfermato nel Governo Draghi, va all’attacco definendo “disastrosa” la gestione del Movimento: “Dopo questi mesi di gestione disastrosa del Movimento dobbiamo lavorare per risollevarlo per non distruggere un sogno che condividiamo da anni! Non molliamo, il paese soffre causa Covid e la priorità sono i nostri concittadini!“, afferma Buffagni. “La meritocrazia e competenza va applicata, non annunciata! Facciamolo per i nostri figli!“.

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