La leader tedesca Angela Merkel avrebbe dovuto sottoporsi al vaccino di AstraZeneca, usato anche nel nostro paese: tuttavia, sembra si sia opposta.
Angela Merkel ha rifiutato il vaccino: ma le ragioni sono piuttosto diverse da quelle che spingono molte persone in Italia e nel mondo a dubitare dell’efficacia e della sicurezza dei farmaci distribuiti da case come Pfizer, AstraZeneca e Moderna. Il Capo di stato ha pronunciato in un primo momento parole favorevoli verso il farmaco AstraZeneca, uno dei più diffusi in Germania: “Tutte le autorità ci dicono che ci si può fidare di questo vaccino. Finché i vaccini sono scarsi come lo sono ora, non puoi scegliere quale farti inoculare”, ha detto Angela Merkel sul vaccino. Quando però le è stato chiesto se lei si è vaccinata, il politico ha risposto: “Non appartengo alla fascia di età consigliata per AstraZeneca”. Angela Merkel ha 66 anni: una differenza di appena un anno con la categoria di età a cui il farmaco è raccomandato, ovvero chi ha 65 anni o meno. Inutile dire che le sue parole hanno scatenato reazioni negative nell’opinione pubblica tedesca ma anche europea.
Per un paese come la Germania dove il movimento anti-vax è particolarmente forte con il 34% degli intervistati in un sondaggio che sono dubbiosi nei confronti dei farmaci anti covid, il gesto della Cancelliera risulta forse un esempio controverso: su un milione e 54mila fiale distribuite nel paese, appena 240.000 sono state somministrate ai cittadini teutonici. Lo scetticismo è particolarmente forte proprio nei confronti di AstraZeneca che in Germania non è stato approvato per le persone più anziane al punto che spesso chi prenota il vaccino e scopre di dover usare il farmaco “incriminato” non si presenta proprio per l’iniezione. Thomas Mertens, a capo della Stiko – la commissione tedesca incaricata di supervisionare le vaccinazioni – ha commentato duramente l’accaduto: “Il rifiuto di Berlino di approvare completamente il farmaco AstraZeneca è parzialmente da biasimare per lo scetticismo verso i vaccini”, ha commentato l’esperto. Nel frattempo, pur non avendo ancora ricevuto l’iniezione del vaccino, Angela Merkel rimane uno dei capi di stato più schierati in merito all’ipotesi di un passaporto di immunità per gli spostamenti aerei: “Tutti hanno convenuto che abbiamo bisogno di un certificato di vaccinazione digitale“, le parole della Cancelliera pronunciate di fronte alla Commissione europea che ha tre mesi per deliberare in merito.
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