Fanno discutere, all’interno del Movimento 5 Stelle, le nomine dei nuovi sottosegretari: oltre alla delusioni di alcuni esclusi, spicca la riconferma di Carlo Sibilia, in più occasioni feroce critico del Premier Mario Draghi.
Acque ancora agitate nel Movimento 5 Stelle, senza pace da quando, dopo le polemiche sulla consultazione su Rousseau, gli iscritti hanno deciso di dare la loro approvazione all’ingresso nella nuova, larghissima Maggioranza a sostegno del Governo di Mario Draghi. Mentre la scissione rimane una delle ipotesi possibili – con diversi Parlamentari che, espulsi per non aver dato il loro sì alla fiducia, hanno già provveduto a formare nuovi gruppi parlamentari – il malcontento è accresciuto nelle ultime ore dalle scelte sui sottosegretari. Dopo la cocente delusione dovuta ai nomi scelti da Draghi per la composizione della squadra di Governo – con i grillini che si sono accaparrati soltanto quattro Ministeri, per giunta non di primissimo piano – questa seconda ondata di nomine era attesa con grande trepidazione tra le file del Movimento.
Eppure le cose non sembrano essere andate come molti, tra i 5 Stelle, si aspettavano. Sorprendente, ad esempio, l’esclusione di Stefano Buffagni – uno dei big dell’area governista del Movimento – che il sottosegretario lo aveva già fatto durante i due Governi presieduti da Giuseppe Conte. Ma tra le scelte inattese figura, inevitabilmente, anche la decisione di riconfermare Carlo Sibilia: esponente 5 Stelle tra i più discussi, anche lui due volte sottosegretario ai tempi dell’avvocato, ma, soprattutto, noto per passate prese di posizione a dir poco dure nei confronti del nuovo inquilino di Palazzo Chigi.
E se la scelta di confermare il suo incarico di sottosegretario all’Interno in collaborazione con il Ministro – confermato – Luciana Lamorgese dà il segno di come, almeno in questo settore, Draghi sia orientato verso scelte di grande continuità rispetto al Conte2, rimane lo stupore la scelta di assegnare un incarico tanto importante a chi, attraverso una serie di post e tweet comparsi nel corso del tempo, aveva attaccato frontalmente l’attuale Premier. Uscite social che Sibilia, nei giorni scorsi, aveva deciso di cancellare. Ma il web non perdona e qualche utente, anticipando la mossa del sottosegretario, aveva provveduto a fare alcuni, preziosissimi screenshot delle parole di fuoco dell’esponente grillino.
Si comincia, addirittura nel 2014, con un sonoro quanto eloquente “Vaffa” rivolto da Sibilia a Draghi. Ma il meglio, o il peggio, doveva ancora venire: “Draghi ha dato il via al crack Mps. Andrebbe arrestato“, si indignava il sottosegretario nel 2017, invocando il carcere per l’allora presidente della Banca Centrale Europea. Poco dopo, Sibilia tornò ad apostrofare duramente il Premier, definendolo “un bankster” – epiteto inglese che identifica quei banchieri d’affari che, specialmente in tempi di crisi economica, speculano sul disagio generale per accrescere i propri profitti.
Tutte parole che, però, appartengono al passato: Carlo Sibilia ha cambiato idea, folgorato sulla via del Governo Draghi: “Sono contento che si stiano creando le condizioni per poter interloquire al meglio con Draghi per formare un Governo politico“, aveva detto un paio di settimane fa, lasciando intravedere le premesse per un’inattesa – e senz’altro sentitissima – svolta.
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