Una bimba di Fermo nelle Marche vive una vera e propria odissea ogni mattina per andare a scuola: la madre lancia un appello per risolvere la complessa situazione.
In un periodo in cui anche per accedere a scuola – per colpa del Coronavirus – gli ingressi sono contingentati, una bimba di Fermo, comune delle Marche, vive ogni giorno una situazione di estremo disagio solo per poter partecipare alle lezioni in classe. Succede nella scuola elementare “Delle Valle”, una struttura moderna e approntata da poco per seguire la crescita dei bambini di Casette d’Ete che nonostante la sua modernità è teatro di questo triste episodio al centro del quale c’è una bambina molto piccola. Tra i bimbi che ogni giorno entrano nelle aule dell’edificio prima delle 8:00 di mattina c’è anche una ragazzina che frequenta una delle classi agli ultimi due anni di scuola primaria che ogni mattina deve attendere anche venti minuti prima di poter accedere all’istituto, rimanendo fuori esposta al freddo e ad eventuali pericoli. Una situazione che va avanti da ottobre, come denuncia la madre.
La situazione della bimba che frequenta la scuola Delle Valle è molto complicata: infatti, il padre è afflitto da una disabilità che gli impedisce di lavorare e di accompagnarla a scuola e la madre – unica persona a poter lavorare – ha degli orari molto severi da rispettare e non può lasciare la bambina a scuola dopo le 7:40 ne aspettare con essa che i cancelli della struttura aprano. In un periodo così delicato dal punto di vista economico, la donna non può assolutamente rischiare di perdere il lavoro e, allo stesso tempo, i cancelli anteriori della scuola che aprono alcuni minuti prima sono riservati agli studenti dei primi tre anni: questo per non causare affollamenti pericolosi per la pandemia di Covid. Le maestre non possono purtroppo fare molto per aiutare la bambina visto che le norme sono molto severe: “La mamma mi ha esposto il problema ad ottobre e lo abbiamo fatto presente alla responsabile del plesso, chiedendo se si potesse mettere una tettoia o, in via eccezionale, far aspettare la bambina all’ingresso principale ma i tentativi sono andati a vuoto“, spiega un’insegnante che ha provato a rendere l’attesa di entrare a scuola meno spiacevole per la bimba, invano. La madre denuncia un disinteresse tremendo per la questione: “Mi sono sentita rispondere ‘paga una baby sitter'”, spiega la donna, la cui situazione economica non è così rosea da permetterle tale impegno. La questione resta al momento irrisolta e la bimba ogni mattina ricomincia la sua triste e solitaria attesa fuori dall’istituto.
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