“Venduti, sparite” e il M5s avverte “Se ci saranno no a Draghi perderemo posti nel Governo”

Davide Casaleggio, uno dei leader del Movimento Cinque Stelle, è costretto ad intervenire per mediare tra gli “irriducibili” che si oppongono al Governo Draghi.

Cinque Stelle Draghi 15 febbraio 2021 Leggilo.org-2
Getty Images/Vincenzo Pinto

I contrasti interni allo schieramento dei Cinque Stelle sul Governo Draghi non danno tregua ai leader del partito: dopo l’intervento di Beppe Grillo che non è bastato a placare gli animi dei più facinorosi senatori pentastellati infatti, arriva l’appello alla mediazione del leader del Movimento Davide Casaleggio che sta cercando di isolare sempre di più i senatori “insorti”, al momento una settantina: “Molti parlamentari mi segnalano che vorrebbero votare contro non essendo passibili di sanzioni disciplinari sulla base dei precedenti e delle regole attuali”, scrive su Facebook il leader del partito, riallacciandosi alla votazione sulla piattaforma Rousseau che non è andata esattamente come prevedeva quella frangia dei Cinque Stelle che si oppone con veemenza al Governo Draghi. E sotto il post di Casaleggio, alcuni utenti appoggiano i senatori “ribelli”: “Anni di attivismo per stare al governo con FI, solo questo ci mancava. Sono seriamente delusa“, scrive una donna chiedendo a Casaleggio come abbia potuto perdere la strada percorsa dal padre. “Mi auguro che votino NO convintamente le motivazioni sono evidenti e palesi.”, scrive un altro follower di Casaleggio. Altri commenti negativi colpiscono Vito Crimi, leader pentastellato che sta faticando a tenere uniti i ranghi: “Siete una squadra che ha lottato per i propri interessi, tu per primo: sparite venduti”, scrive qualcuno a indirizzo del politico. E’ evidente che la reazione degli elettori alla crisi interna del partito rischia di togliere altri consensi al Movimento. Proprio Crimi si è detto preoccupato in merito all’eventualità di un no a Draghi: “Se siamo meno di 282 a votare la fiducia ovviamente cambiano le percentuali e il numero di sottosegretari spettanti. Quello che cercavo di farvi capire sul potere contrattuale”, avrebbe spiegato ai suoi compagni di partito il leader pentastellato, rimanendo per ora inascoltato.

La votazione sulla Piattaforma Rousseau ha dato responso positivo, mostrando il favore verso il Governo Draghi di molti elettori Cinque Stelle: ciononostante, a peggiorare la situazione caotica in cui verte il Movimento in queste ore, non manca chi insinua che si sia trattato di un voto posto con condizioni inaccettabili: “Gli iscritti alla piattaforma hanno votato un quesito che non ha rispettato quanto avvenuto successivamente”, scrive un altro internauta sotto il post di Casaleggio, insinuando che la votazione sia da ripetere. Ma Casaleggio è determinato a tracciare una linea compatta per i parlamentari pentastellati: “Auspico che chi sente il disagio nel sostenere questo Governo percorra la scelta della astensione”, ammonisce il politico che pur ricordando che non ci saranno sanzioni per chi dovesse osteggiare Draghi, fa appello al senso di responsabilità dei suoi compagni di partito. Ma la frangia ribelle dei Cinque Stelle non molla il colpo: “Ricordo che anche la conclusione del governo Conte I fu da molti addebitata all’approssimarsi della riforma della prescrizione. Non so perché, ma questa cosa qua fa paura a tanti. Chissà perché?”, scrive Nicola Morra – uno dei sostenitori del no a Draghi – giustificando così la sua opposizione al Governo. La situazione in casa Cinque Stelle rimane tesa e difficile, segno della crisi di un partito che ha forse accusato il trasformismo che lo ha caratterizzato negli ultimi anni.

Credo che le azioni del Movimento 5 Stelle debbano portare a una unione di intenti per poter mantenere una forza…

Posted by Davide Casaleggio on Sunday, February 14, 2021

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