Il Ministro della Salute Roberto Speranza accoglie i suggerimenti del Cts e rimanda l’apertura degli impianti di risalita, prevista per domani.
La notizia, nell’aria già da qualche ora, adesso è confermata: il Ministro della Salute Roberto Speranza, attraverso un’ordinanza firmata nel pomeriggio di oggi, domenica 14 febbraio, ha rimandato – per ora al 5 marzo – la riapertura degli impianti sciistici, prevista in alcune Regioni per la giornata di domani, con un calendario che prevedeva progressive riaperture per tutta la settimana entrante.
A preoccupare il Ministero, che aveva chiesto approfondimenti in merito al Comitato Tecnico Scientifico, erano stati i dati emersi negli ultimi giorni relativamente alla diffusione nel nostro Paese delle varianti virali – inglese e brasiliana su tutte – che, forti di una maggiore velocità di diffusione, preoccupano il mondo scientifico e rischiano di portare a una nuova, pericolosa impennata della curva epidemiologica.
E così il corso del nuovo Governo, quello guidato dal neo-Premier Mario Draghi, si apre con un provvedimento pienamente in linea con l’operato del precedente Esecutivo, del quale è stato per altro riconfermato, tra gli altri, il responsabile della Salute. Ma al di là delle indicazioni del Cts, che sulla base di uno studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità aveva invitato il Governo a valutare se le condizioni attuali fossero adatte ad un ritorno sulle piste da sci, le indicazioni arrivate a Speranza da parte del consigliere del Ministero della Salute Walter Ricciardi lo hanno convinto a posticipare ulteriormente la riapertura degli impianti.
Fosse per Ricciardi, in realtà, a rimanere chiusi non dovrebbero essere soltanto gli impianti di risalita: non è un mistero che il consigliere del Ministro sostenga da settimane la necessità di un lockdown totale ed esteso a tutto il Paese, ritenuto dallo scienziato l’unico vero intervento capace di contrastare la diffusione dei contagi, a maggior ragione di fronte al pericolo varianti: “E’ urgente cambiare subito la strategia di contrasto al virus SarsCov2: è necessario un lockdown totale in tutta Italia immediato, che preveda anche la chiusura delle scuole facendo salve le attività essenziali, ma di durata limitata“, ha dichiarato all’Ansa, sottolineando come la strategia di “convivenza con il virus” adottata in occasione della seconda ondata sia “inefficace” e condanni l’Italia “all’instabilità, con un numero pesante di morti ogni giorno“.
Lo studio condotto dagli esperti dell’Istituto superiore di sanità, del ministero della Salute e della Fondazione Bruno Kessler, sulla base del quale il Cts ha fondato la propria risposta a Speranza sull’opportunità di riaprire le piste da sci, raccomandava in effetti di “intervenire al fine di contenere e rallentare la diffusione, rafforzando e innalzando le misure in tutto il Paese e modulandole ulteriormente laddove più elevata è la circolazione, inibendo in ogni caso ulteriori rilasci delle attuali misure in atto“.