Rosario Greco era l’uomo alla guida del SUV che la notte dell’11 luglio 2019 uccise due bambini di 11 anni. La famiglia non è soddisfatta della sentenza definitiva.
Era l’11 luglio 2019 quando Rosario Greco, alla guida del suo SUV Jeep nero travolse Simone e Alessio D’Antonio, due bambini di appena 11 anni. Uno dei piccoli morì sul colpo mentre l’altro lottò per la sua vita tre giorni in ospedale prima di spirare a sua volta sotto i ferri del chirurgo: adesso, la famiglia dei piccoli – distrutta dall’accadimento – ha ricevuto la notizia che Rosario Greco è stato condannato definitivamente ad un periodo di reclusioni che però i familiari giudicano “troppo breve”.
Rosario Greco è stato condannato a 9 anni di reclusione: una pena che dovrà scontare dietro le sbarre di un carcere e che è stata raggiunta tramite il rito abbreviato. I genitori di Simone e Alessio però non sono soddisfatti e avevano invocato a gran voce l’ergastolo: “Sarà fuori di nuovo e potrà fare quello che vuole“, protestò il padre quando la pena di 9 anni venne proposta durante le prime fasi del processo. Per i genitori e per l’accusa, il giudice avrebbe dovuto dare maggior peso al fatto che l’uomo quella notte fosse pesantemente alterato dall’uso di alcolici e sostanze stupefacenti quando entrò nella stradina di Vittoria con il mezzo pesante, travolgendo i bambini che sedevano sullo scalino davanti alla loro abitazione. I genitori si dicono inoltre preoccupati che l’uomo possa non scontare l’intera pena, come è successo nel caso di altri detenuti che hanno ottenuto uno sconto per buona condotta o altre ragioni: “Dobbiamo aspettarci di vederlo fuori tra qualche anno o qualche mese?“, protesta la madre dei due bambini.