Rosina Carsetti, uccisa a Natale: gli assassini sono figlia e nipote dicono gli inquirenti

Svolta nel caso di Rosina Carsetti, l’anziana donna ritrovata assassinata nella sua abitazione a Montecassiano proprio a Natale. I sospetti sono entrambi suoi familiari.

Rosina Carsetti 12 febbraio 2021 Leggilo.org

Rosina Carsetti, uccisa il giorno di Natale nella sua abitazione a Montecassiano nei pressi di Macerata, potrebbe finalmente ottenere giustizia a quasi tre mesi dal delitto. Lo fanno sapere gli investigatori dei Carabinieri che hanno trovato gravi lacune nella versione fornita dai familiari di Rosi, come tutti chiamavano la donna in paese dove era molto benvoluta: inizialmente, la famiglia dell’anziana aveva parlato dell’irruzione di uno sconosciuto disarmato nella villetta di Rosina Carsetti, disarmato ma con il volto coperto: l’uomo aveva immobilizzato sia la nipote che il marito della donna ed aveva compiuto l’irreparabile atto prima di fuggire con circa 2.000 euro in contanti prima del ritorno dell’altro nipote di Rosi, uscito per delle compere dell’ultimo minuto.

Troppe le inconsistenze nel racconto fornito da due dei parenti della donna presenti quella tremenda notte: gli orari non sarebbero coincidenti tra loro e probabilmente, i Carabinieri hanno scoperto qualcosa in più tornando sulla scena del crimine, una villetta a tre piani situata nel paese. Inoltre, Rosina aveva contattato un centro anti violenza giorni prima del delitto – secondo gli inquirenti – proprio per proteggersi dalle violenze che subiva in famiglia. Al momento, ad essere tratti in arresto sono stati Arianna Orazi ed Enea Simonetti, figlia e nipote di Rosina, mentre suo marito Enrico Orazi sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati ma senza subire provvedimenti di fermo: il Gip ritiene improbabile una sua fuga o l’inquinamento delle prove da parte dell’uomo. Se la versione contestata dagli investigatori dei Carabinieri dovesse risultare plausibile, Rosina sarebbe l’ennesima vittima di un’aggressione da parte di familiari violenti: a partire dal lockdown di marzo, accadimenti simili sono diventati tragicamente più frequenti e in molti casi, le vittime sono state ragazze e donne.

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