Mentre Mario Draghi attende il responso di tutte le consultazioni dei partiti, ipotizza una ripartenza della scuola italiana: gli studenti resteranno in aula a Giugno.
Attende l’esito delle consultazioni dei partiti Mario Draghi, per avere la conferma definitiva di ricevere il ruolo di nuovo premier italiano: nel frattempo, l’ex direttore della Banca Centrale Europea inizia a studiare un piano per assicurare la ripresa alla scuola, una delle priorità per il prossimo Governo. Gli studenti italiani – che per il momento sono tornati in aula solo in parte e con severe norme di distanziamento sociale – attendono di sapere come e con quali modalità avverrà il rientro completo nelle aule ma soprattutto, se e come verranno recuperati i giorni di lezione perduti a causa del Coronavirus che ha tolto molto più di un mese dal calendario scolastico in tutto il paese. Un ritardo che il candidato principale al ruolo della presidenza del consiglio nominato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella giudica inaccettabile e bisognoso di interventi.
Proprio su questa spinosa questione legata alla scuola, Mario Draghi si è espresso nel periodo delle consultazioni elettorali, pronunciando alcune parole in conferenza stampa sull’istruzione: “I giorni persi sono troppi”, avrebbe dichiarato quello che sarà con tutta probabilità il prossimo Presidente del Consiglio italiano, accarezzando un’idea già presa in considerazione dal ministro uscente pentastellato Lucia Azzolina: allungare il calendario includendo tutto il mese di giugno, forse anche parte di quello di luglio. Gli studenti rimarranno in classe – ipotizza Draghi – almeno per un altro mese, onde recuperare le ore di lezione andate perse durante il lockdown. Ovviamente, questa modifica temporale potrebbe creare problemi con il recupero dei debiti scolastici degli studenti liceali. Ma a questo, il premier penserà eventualmente dopo le consultazioni: “C’è un ragionamento da fare su come organizzare questo recupero di mesi persi. Draghi ha condiviso un primo ragionamento su cose strutturali, che hanno a che fare con il calendario scolastico per prepararsi per tempo a settembre dell’anno prossimo”, spiega il deputato Centro-democratico Alessandro Fusacchia in proposito, lasciando intendere che Draghi avrà come priorità la riapertura completa e in sicurezza della scuola italiana nel suo complesso.
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