Gravissima la situazione dell’Umbria che, per due terzi, è in zona “rossa rafforzata”. Gli ospedali stanno collassando: un ricoverato in più ogni ora. Anche chi è già guarito o chi ha già ricevuto il vaccino, si sta infettando.
Il Ministero della Salute informa che i casi totali – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 7970 unità e portano il totale a 2.644.707. Nelle ultime ventiquattro ore 307 morti che fanno salire le vittime a 91.580 e 15.082 guariti che raggiungono quota 2.133.523.
I casi attualmente positivi scendono a 419.604, – 7420 rispetto a ieri. I ricoverati sono 19.527, -261 mentre nelle terapie intensive 2143 assistiti, -36 da ieri.
Covid: l’Umbria messa in ginocchio dalle varianti
Una delle regioni più piccole dell’Italia – l’Umbria – messa in ginocchio dalle varianti del Covid. La variante “brasiliana” e quella “inglese”si sono insinuate nella regione e hanno fatto da moltiplicatori della curva dei contagi. Così, mentre 17 regioni sono ormai in zona gialla, l’Umbria è in “zona rossa rafforzata“. Gli studenti – di ogni ordine e grado – sono tornati alla didattica a distanza. E le scuole delle regioni limitrofe, respingono gli allievi provenienti dall’Umbria. La variante inglese, infatti, sembra colpire anche le fasce più giovani. La variante brasiliana, invece – secondo quanto dichiarato dalla microbiologa Antonella Mencacci – colpisce tutti e ha un periodo d’incubazione di 3-4 giorni.
A preoccupare è la situazione ospedaliera: un ricoverato Covid in più ogni ora. Le terapie intensive sono occupate al 59%, parecchio oltre la soglia di guardia stabilita dal Comitato tecnico scientifico. All’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia 30 pazienti entrati negativi al Covid, sono poi risultati positivi alla versione brasiliana. Stessa situazione anche per ben 70 medici, 60 dei quali avevano già ricevuto la prima dose del vaccino anti Covid. In un caso era già stata somministrata anche la seconda dose del farmaco. Si sono infettati anche 220 operatori sanitari: anch’essi già tutti vaccinati. Questo significa che i vaccini attualmente utilizzati nel nostro Paese non stanno funzionando contro le varianti del virus e che, pertanto, anche i soggetti già guariti o già vaccinati possono infettarsi. Gli effetti e le eventuali conseguenze di queste due varianti virali, ancora, non si conoscono.