Dire sì anche a Draghi: per Grillo perdere 30 deputati e 60 senatori sarebbe comunque un successo

Il Movimento Cinque Stelle sembrava inizialmente favorevole al Governo Draghi ma restano delle perplessità da risolvere. Intanto, Beppe Grillo parla a Roma.

Cinque Stelle Draghi 7 febbraio 2021 Leggilo.org 2
Getty Images/Andreas Solaro

Sono alla ricerca di un fronte comune rispetto al Governo Draghi i membri del Movimento Cinque Stelle, ancora incerti su come schierarsi rispetto al nuovo Presidente del Consiglio che sostituirà il premier uscente Giuseppe Conte a cui il Movimento – almeno finora – è rimasto tendenzialmente fedele nonostante alcuni contrasti durante il mandato. Forse, a trovare una via d’uscita da questa complessa situazione politica sarà proprio uno dei fondatori del partito, l’ex comico Beppe Grillo che ha recentemente parlato a Roma proprio in merito al Governo Draghi, rivolgendosi anche agli stessi Cinque Stelle. La situazione è in bilico per una ragione in particolare: in Parlamento si è creato un fronte composto da 50 senatori pentastellati – alcune fonti, parlano di un rischio scissione per 30 deputati e 60 senatori – che non sanno come prendere la creazione di un inedito fronte PD/Lega e sono orientati verso il no: “Prima ci hanno fatto fare un governo con la Lega, poi uno con il Pd. Ora ci chiedono di dire sì ad un governo con Lega, Pd e pure Forza Italia. Così non si può”, ha detto un portavoce del gruppo che tra i suoi esponenti più noti conta Nicola Morra e Danilo Toninelli, chiedendosi cosa dovrebbe fare il Movimento di fronte a questa situazione incredibile.

Il PD dal canto suo ha spiegato che non si tratta di una scelta politica: “Non avete ascoltato Mattarella? Questo non è un Governo politico“, ha spiegato il Dem Enrico Borghi, convinto che per il bene del paese durante l’emergenza che oltre ad aver causato decine di migliaia di morti sta devastando il Pil da mesi si debbano accantonare le divergenze politiche. Non è d’accordo un altro membro del fronte pentastellato, il senatore Barbara Lezzi, che non crede in questa grande intesa: “Non vedo come questo fronte possa fare il bene del paese”, le sue parole. Il leader spirituale del partito Beppe Grillo ha cercato – così sembra date le sue parole – di calmare gli animi, invitando i membri del suo partito a riflettere: “Non conosco una via infallibile per il successo ma una per l’insuccesso sicuro: provare ad accontentare tutti”, ha detto in merito alle consultazioni a Roma Grillo, una frase enigmatica che sembrerebbe voler invitare i pentastellati ad aspettare di sentire il piano del premier Mario Draghi prima di decidere. Grillo ha parlato di “transizione ecologica”, lasciando intendere che il M5S potrebbe appoggiare un Governo Draghi che si dimostrasse interessato a questioni come quella dell’energia verde e rinnovabile. Inoltre, ha suggerito in modo nemmeno tanto implicito che Giuseppe Conte potrebbe tornare a far parte del Governo nonostante lo stesso ex premier abbia mostrato un certo disinteresse almeno a parole verso questa ipotesi. Per finire, Grillo chiede che sia istituita una figura inedita per fronteggiare la crisi, il Ministro del Recovery.

Il fronte dei Cinque Stelle rimane molto complesso e la situazione tra i banchi del Senato intricata: dopo le parole di Grillo, forse la fronda più estremista che vuole opporsi al Governo Draghi prenderà del tempo per valutare la decisione da prendere. Nel frattempo però, il tempo scorre e la maggior parte dei partiti più rilevanti ha già preso una posizione, dal PD alla Lega passando per Fratelli d’Italia e Liberi e Uguali.

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