La Federazione nazionale dell’Ordine dei medici lancia l’allarme: nel 2020 sono morti 30.000 pazienti che potevano salvarsi, indirettamente, a causa del Covid.
I nuovi casi di contagio al Coronavirus in Italia sono 11.641 nelle ultime 24 ore e 270 i morti. Ieri i positivi erano stati 13.442 e 385 i decessi. I guariti in totale sono 2.118.441 . con un incremento di 11.380 rispetto a ieri. L’indice di positività si assesta al 5,6%: nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 206.789 i test – tamponi molecolari e antigenici . effettuati nelle ultime 24 ore, in flessione rispetto ai 282.407 si ieri.
A causa del Covid, diventa difficile gestire le cure di pazienti che potrebbero forse riuscire a sopravvivere a malattie anche gravi: questo è il contenuto riassunto del comunicato che arriva dalla Federazione nazionale dell’Ordine dei medici tramite il presidente Filippo Anelli che ha tirato il bilancio di un 2020 drammatico per gli ospedali italiani. A detta del medico, non si tratta soltanto di un problema di sovraffollamento nelle strutture ma anche di pazienti che – per paura di contrarre il Covid – si sono rifiutati di andare in ospedale o in altri casi sono stati invitati proprio dai medici a rimandare cure anche urgenti. Del resto, le persone che soffrono già di patologie pregresse o acute rischiano molto di più di perdere la vita, qualora contraggano il virus: “Questo dato ci preoccupa perchè può essere la conseguenza finale anche delle cosiddette malattie trascurate per Coronavirus”, spiega Anelli.
I dati elencati dalla FNOM sono esplicativi in questo senso: delle 85.624 persone decedute per malattia nel 2020, 55.576 sono decedute a causa del Coronavirus o di complicazioni legate al morbo. Le altre 30.048 hanno perso la vita – spiegano i dati – in molti casi anche per malattie trascurate. Da quando è iniziata l’emergenza, gli screening, la prima fonte di prevenzione di tumori e metastasi a disposizione del sistema sanitario, si sono ridotti grandemente in numero. E anche chi procede con tali operazioni preventive, spesso arriva troppo tardi: “In prima diagnosi non succedeva quasi mai di vedere malattie così avanzate”, analizza Anelli, convinto che questo avvenimento sia direttamente legato alla pandemia di Covid. Ma non sono soltanto i tumori a mietere più vittime: “Anche i cardiologi ci dicono che i quadri che si vedono spesso al pronto soccorso sono infarti acuti presi in ritardo“, prosegue il medico. Ultimo ma non per importanza, l’aumento di malattie della sfera psicologica, causate dal clima di incertezza e paura portato dalla pandemia e anche dalle misure di distanziamento che hanno privato le persone della socialità, una delle prerogative fondamentali dell’essere umano: “In tutte le crisi di livello mondiale queste tendono ad aumentare”, conclude Anelli.
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