Secondo la testimonianza di una persona vicina alla famiglia Neumair, Benno avrebbe avuto, in passato, una grave crisi psichica derivante da un disturbo paranoide della personalità.
Nuove, significative informazioni emergono sul caso dei coniugi Peter Neumair e Laura Perselli, scomparsi lo scorso 4 gennaio e per la cui sparizione è indagato, con l’accusa di omicidio, il figlio Benno. Ieri sera, nel corso della trasmissione di Rete4 Quarto Grado, un conoscente stretto della famiglia Neumair – che risulta essere già stato ascoltato dagli inquirenti nell’ambito dell’inchiesta – ha affermato che il ragazzo avrebbe avuto, in passato, gravi problemi di carattere psichico. Stando al racconto del testimone, infatti, Benno sarebbe stato protagonista la scorsa estate di una crisi acuta – derivante probabilmente da tratti paranoidi della sua personalità – che comportò addirittura un ricovero per il giovane, trasportato con urgenza in ospedale dopo aver minacciato con un coltello la fidanzata e aver puntato poi la stessa arma verso di sé.
Un elemento che potrebbe ulteriormente aggravare la posizione di Benno, attualmente unico sospettato per la scomparsa dei genitori e al centro di un cerchio che sembra stringersi sempre di più: troppi gli elementi sospetti nella sua ricostruzione dei fatti, troppi i dettagli che alimentano i sospetti nei suoi confronti. Intanto è previsto per oggi l’abbassamento del livello del fiume Adige, stabilito per favorire le ricerche dei corpi dei coniugi – che nell’ipotesi della Procura sarebbero stati fatti sparire proprio nel corso d’acqua da Benno, che li avrebbe fatti cadere dal ponte su cui sono state rinvenute tracce di sangue di Peter Neumair – e annunciato ieri dalla società idroelettrica Alperia.
Benno, tuttora detenuto nel carcere di Bolzano, sarà presto sottoposto ad un nuovo interrogatorio, per il quale – fa sapere il legale Flavio Moccia – si sta preparando: “Ha un carattere abbastanza forte. E’ provato anche perché non si spiega come mai non si siano trovati i genitori. E’ tristissimo: spera tanto che li trovino. Ha cercato di collaborare con i carabinieri dal primo momento e spera che ci sia questa possibilità“, ha spiegato l’avvocato del ragazzo.
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