Sanremo a rischio. Dopo il blocco anche ai figuranti in sala del ministro dei Beni Culturali e Turismo Dario Franceschini e del ministro della Salute Speranza, Amadeus sarebbe pronto a dimettersi dal suo ruolo.
La settantunesima edizione del Festival di Sanremo è alla porte ma i problemi nell’organizzazione non sembrano essersi risolti. Nelle ultime ore infatti il presentatore Amadeus ha minacciato di abbandonare la conduzione. Tutto è iniziato da una affermazione del ministro della salute Roberto Speranza, pubblicata su Twitter anche dal ministro dei beni culturali Dario Franceschini. I ministri hanno voluto comunicare il Teatro Ariston è un teatro come tutti gli altri e quindi rimarrà chiuso fino a quando saranno in vigore le regole dell’ultimo Dpcm, come il resto dei cinema e dei teatri sparsi per tutta l’Italia. Una comunicazione giustissima che però rappresenta un bel problema per Amadeus che aveva dichiarato che il Festival di Sanremo senza pubblico non si sarebbe fatto.
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Secondo numerose fonti, Amadeus a causa del divieto dello Stato, starebbe per rinunciare alla conduzione e alla direzione artistica del concorso preferendo non partecipare ad un evento che risulterà snaturato in ogni suo aspetto. Nelle ultime ore sembrava certa la sostituzione del classico pubblico pagante con circa 400 figuranti, assunti sotto contratto e tamponati prima della diretta, che comprendevano anche coppie di conviventi. Dopo le ultime dichiarazioni dei ministri Franceschini e Speranza però sembra che neanche questa soluzione possa garantire il suo pubblico al Festival. I ministri non vogliono fare eccezioni alle regole dell’ultimo Dpcm, probabilmente per non creare polemiche e malcontenti nel settore. Le problematiche riguardanti il Festival però non sono concentrate solo sul pubblico in sala ma secondo i tecnici il concorso canoro potrebbe richiamare nella cittadine ligure migliaia di persone con la possibilità di creare assembramenti dannosi per il contenimento del virus.
Amadeus ora dovrà fare una difficile scelta e capire se proseguire il suo lavoro o se come aveva annunciato rinunciare all’incarico: “O tutti compatti o si rimanda al 2022″ aveva annunciato.