Lunedì gran parte dell’Italia tornerà ad essere inserita in zona gialla. Vediamo insieme cosa sarà permesso fare.
Il nuovo monitoraggio della cabina di regia ha stabilito che a partire da lunedì 1 febbraio quasi tutta Italia si troverà in zona gialla. Un provvedimento che riguarda, dopo incertezze, anche il Lazio e la Lombardia, che contesta la decisione di far scattare le nuove misure soltanto dalla prossima settimana: “Continuo a non capire perché il provvedimento non sia stato reso operativo da domenica“, ha scritto su Facebook il Governatore lombardo Attilio Fontana.
Le uniche Regioni a rimanere in fascia arancione saranno Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Alto Adige. Per tutti gli altri, si torna alle regole più soft previste dalla classificazione in basso livello di rischio.
Zona gialla
Consentiti gli spostamenti – tra le 5 e le 22, nel rispetto del Coprifuoco – all’interno della propria Regione o della Provincia Autonoma, nel rispetto delle restrizioni introdotte per regolamentare le visite presso abitazioni private di amici o parenti, con spostamenti consentiti una sola volta al giorno, per due persone al massimo – cui possono aggiungersi figli minori di 14 anni e conviventi non autosufficienti. Per gli spostamenti fuori dal territorio regionale, invece, sarà necessari che questi siano motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
Riaprono i ristoranti e i bar, che potranno accogliere così i loro clienti fino alle ore 18. Da quel momento in poi, per i ristoratori resterà aperta invece soltanto la possibilità di vendere cibo da asporto – fino alle 22 – o con consegne a domicilio – senza limitazioni orarie.
Nonostante il ritorno in zona gialla, rimarranno chiusi, nei fine settimana, i negozi presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. Come sempre devono essere osservate le regole sul distanziamento, sugli accessi scaglionati e sul periodo di sosta nei negozi, che dev’essere limitato soltanto al tempo necessario a completare i propri acquisti.
Cambiano anche le regole per quel che riguarda musei mostre ed altri istituti e luoghi di cultura, che torneranno ad aprire dal lunedì al venerdì – ad eccezioni dei giorni festivi – con modalità di fruizione contingentata e nel rispetto delle normative anti-Covid.
Per quel che riguarda le attività sportive, torna la possibilità di praticare attività venatoria, pur rimanendo il vincolo riguardante il divieto di superare i confini regionali. Rimangono invece chiuse palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali: le uniche eccezioni sono rappresentate dall’erogazione di prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del CONI o del CIP. Permesso invece a tutti di recarsi presso centri e circoli sportivi per svolgere – all’aperto ed in maniera individuale – l’attività sportiva di base, nel rispetto del distanziamento ed evitando qualsiasi possibile assembramento.
Zona arancione
Nelle cinque Regioni che rimangono in zona arancione, invece, gli spostamenti possibili saranno limitati al territorio comunale, ammettendo anche in questo caso – e nel rispetto di questa limitazione – la possibilità di recarsi in visita, in due, presso l’abitazione privata di amici o familiari. Nei comuni con meno di 5000 abitanti, il vincolo di spostamento non riguarda i confini territoriali ma è prevista la possibilità di spostarsi in un raggio di 30 chilometri dalla propria casa. Gli spostamenti verso altri Comuni sono consentiti per lavoro, salute, necessità o per usufruire di servizi non presenti nel proprio Comune: in questi casi sarà necessario compilare un modulo di autocertificazione.
In queste Regioni, a differenza di quelle gialle, bar e ristoranti resteranno ancora chiusi al pubblico, con la possibilità di continuare la vendita da asporto – fino alle 18 per i bar – e a domicilio. Stesso discorso per musei e mostre, la cui chiusura viene prolungata. Permessa, invece, la partecipazione a funzioni religiose.