Il padre di Antonella Sicomero ha deciso di rilasciare alcune dichiarazioni sulla tragedia. La piccola è stata forse contattata su Tik Tok da qualcuno.
Sulla terrificante vicenda di Antonella Sicomero, la piccola di dieci anni che è morta per una sfida sul social Tik Tok, emergono nuovi dettagli raccontati dal padre Angelo che sta cercando di reagire alla tragedia, essendo in procinto di diventare papà per la terza volta: “Devo stare calmo, tra due settimane sarò di nuovo papà e di nuovo di una femmina. Ma se potessi spaccherei il mondo”, rivela l’uomo. A detta di Angelo, lui e la moglie avevano deciso di lasciare che la piccola utilizzasse il telefono per scaricare Facebook e Tik Tok a patto che Antonella li tenesse al corrente dei video che seguiva tramite i social network: “Rubava sempre il cellulare a sua madre e scaricava TikTok. Allora ci siamo arresi. Ballava e cantava, scaricava tutorial per truccarsi o per acconciare i capelli. Pubblicava questi video su TikTok ma era molto ubbidiente. Tanto che non ho mai avuto l’esigenza di controllarla e infatti non le ho mai sequestrato il cellulare per vedere cosa facesse. Perché tra noi non c’erano segreti. È la regola della famiglia: ci si dice tutto e ci si aiuta tutti” ha raccontato il padre parlando con Repubblica.
E qui, Angelo si dice convinto che qualcuno abbia contattato in privato la figlia, magari proprio tramite Tik Tok, convincendola a mettere in atto quella che si è rivelata un’azione fatale partecipando alla cosiddetta “blackout challenge”: “In quei cinque minuti mia figlia non è stata se stessa. Ho il timore che qualcuno l’abbia contattata in privato e convinta a fare quella sfida”, spiega Angelo ai giornalisti. A comprovare la sua tesi, c’è il fatto che – sempre stando al racconto dei genitori – Antonella non andava mai a fare la doccia senza la sua sorellina con pochi mesi di differenza di età. Invece, quella fatale sera, la bimba è entrata in bagno da sola come se volesse nascondere qualcosa alla famiglia. Poco prima, aveva chiesto al padre di prestarle la cintura per giocare e l’uomo aveva acconsentito: “Mi chiedono se mi rimprovero qualcosa ma a questa domanda non riesco ancora a rispondere”, conclude l’uomo distrutto dal dolore. La Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta contro Tik Tok, pretendendo risposte dal social su come una “sfida” così pericolosa possa essere arrivata ad una bambina di dieci anni.
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