Filippo Bubbo, il giovane conducente di un autoarticolato, è morto dopo uno schianto contro un veicolo dello stesso tipo. E’ successo sull’autostrada A4.
Era nato e cresciuto a Catanzaro Filippo Bubbo, 25 anni, impegnato presso la ditta di trasporti in Tir del padre: il giovane purtroppo non è riuscito a salvarsi dal tremendo schianto tra il suo veicolo ed un secondo autoarticolato avvenuto nella giornata di ieri e va ad aggiungersi alla lista in costante aumento di vittime per incidenti stradali. L’incidente, avvenuto tra San Sistino e Portogruaro sulla nota autostrada A4 è stato violentissimo: il mezzo pesante con cui Filippo Bubbo stava lavorando si è schiantato frontalmente contro un veicolo analogo, proveniente dalla direzione opposta. I soccorritori del 118 sono subito sopraggiunti sul posto ma la situazione è apparsa subito complicata: il giovane sarebbe rimasto incastrato nella cabina di guida del mezzo a causa dello schianto e solo l’arrivo dei Vigili del Fuoco con le attrezzature adeguate è riuscito ad estrarlo dal mezzo così da poterlo trasferire in ospedale con l’elicottero, con la massima urgenza.
Il ragazzo è spirato mentre riceveva le prime cure. La violenza dell’impatto ha portato le Forze dell’Ordine a chiudere il tratto dell’autostrada cercando di rimuovere i detriti dei due automezzi. Proprio per questo motivo, le indagini sulla dinamica del sinistro sono ancora in corso e richiederanno molto tempo: un incidente quasi identico era avvenuto in settimana, coinvolgendo una famiglia che viaggiava in auto nei dintorni di Caserta. C’è grande sgomento e dolore tra chi conosceva Filippo, descritto come un ragazzo operoso ma allo stesso tempo divertente e gioviale: “Filippo era il fiore all’occhiello della famiglia: era buono e generoso”, con queste parole suo padre, titolare della ditta presso cui il 25enne lavorava ormai da anni, lo ha voluto ricordare. Anche i suoi amici hanno voluto tenere vivo il suo ricordo pronunciando alcune parole in sua memoria: “Dove sei sparito, perché te ne sei andato senza avvertirci, senza salutarci, non è che ci stai facendo uno scherzo? Lasciatelo dire, questo scherzo non ce lo dovevi fare…”, scrive un amico.