Non solo il Covid può essere letale. Anche il lockdown può provocare numerose vittime. Da non sottovalutare gli effetti nocivi di una prolungata chiusura forzata.
Il Ministero della Salute comunica che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 13.633 unità e portano il totale a 2.441.854. Da ieri 472 morti che anno salire le vittime a 84.674 e 27.676 guariti che arrivano a quota 1.855.127. Da ieri 264.728 tamponi.
I casi attualmente positivi scendono di molto e arrivano a 502.053, -14.515 da ieri. I ricoveri scendono a 21.691, -354 mentre nelle terapie intensive 2390 assistiti, -28 rispetto a ieri.
Covid: i morti da lockdown
Il Coronavirus può produrre vittime in tanti modi. Non muore solo chi contrae l’infezione in modo severo. Muore anche chi , a causa del rinvio degli esami diagnostici, scopre di avere un cancro quando ormai è troppo tardi. Il sistema sanitario monopolizzato dal Covid è rischiosissimo soprattutto per i pazienti oncologici infatti. Durante i mesi di emergenza, in Europa si è registrato un incremento del 12% dei decessi legati a neoplasie al colon. Ma muore anche chi, rimasto senza lavoro e senza un soldo, per la disperazione si suicida. Ci sono poi le malattie indirettamente cagionate dal lockdown. Una chiusura forzata, protratta per mesi, entro quattro mura domestiche incentiva fenomeni come depressione e dipendenze da alcool o droghe. Ma non solo.
Sulla base dei risultati di uno ricerca condotto da un team della Scuola di scienze – Campus Bauru (UNESP) dell’Università Statale di San Paolo è emerso che lockdown e chiusure prolungate potrebbero determinare in un solo anno ben 1,7 milioni di morti e 11,7 milioni di casi di diabete di tipo 2, cioè di tipo alimentare. Gli scienziati hanno analizzato i risultati di un sondaggio online internazionale preparato da 35 istituti di ricerca in tutto il mondo. I dati preliminari dell’indagine – basati su mille volontari – hanno fatto emergere un netto peggioramento dello stile di vita delle persone durante i mesi di lockdown. Con la chiusura delle palestre e delle piscine, l’attività fisica è diminuita del 35% a fronte di un’alimentazione più sregolata e ricca di spuntini, cibi grassi e junk food.
La sedentarietà, nemica numero uno del cuore e della salute in generale, è aumentata del 28,6%. E, dato ancor più allarmante, la sedentarietà ha colpito anche i ragazzi in età universitaria i quali, costretti a casa e a seguire le lezioni a distanza, hanno ridotto anche l’attività fisica e intrapreso un’alimentazione costellata da spuntini poco salubri. Tenendo presente che a causa dell’inattività fisica sono stati registrati 33 milioni di nuovi casi di diabete di tipo 2 nel 2019 e 5,3 milioni di decessi nel 2018, gli scienziati brasiliani hanno calcolato che la sedentarietà e la vita insalubre da lockdown sarà responsabile del 9,6% percento dei nuovi casi di diabete di tipo 2 e del 12,5 % dei decessi