Alla base del delitto di Bolzano potrebbe esservi una ragione economica. Benno Neumair potrebbe aver ucciso entrambi i suoi genitori per questioni legate al portafogli.
Il movente alla base del duplice delitto di Bolzano potrebbe essere di natura economica. Secondo gli inquirenti la mano che ha ucciso Peter Numair e la moglie Laura Perselli – svaniti nel nulla lo scorso 4 gennaio – sarebbe quella del loro figlio, il 30enne Benno Numair. Il giovane, al momento, è indagato a piede libero per il reato di duplice omicidio e occultamento di cadavere. Era stato lui a denunciare la scomparsa dei genitori e si è sempre mostrato preoccupato e collaborativo partecipando alle indagini. Forse un’abile strategia per allontanare ogni sospetto da sé. Da quanto emerge dai social il ragazzo è un abile comunicatore, appassionato di fitness e “costruzione del fisico”. Una personalità, per certi versi, narcisista.
Il movente – per gli investigatori – potrebbe essere di natura economica. Peter e Laura, infatti, seppur benestanti, non potevano dirsi certamente ricchi: avevano due appartamenti dati in locazione e con i proventi pagavano l’affitto della casa di via Castel Roncolo. Per vivere avevano le loro pensioni di insegnanti. Laura Perselli negli ultimi mesi aveva raccontato ad alcuni amici che la convivenza con il figlio era diventata parecchio pesante anche per una certa instabilità psicologia del ragazzo e, per questo, avevano deciso di prendere in affitto un altro appartamento in cui Benno sarebbe dovuto andare a vivere. Ma il 30enne si era rifiutato, come si era rifiutato di iniziare a contribuire alle spese domestiche per aiutare i due genitori.
Inoltre, in seguito alla sua decisione d’interrompere gli studi universitari, il padre Peter avrebbe chiesto al figlio di restituirgli tutti i soldi spesi per farlo studiare. Da qui, probabilmente, il fatale litigio sfociato in tragedia. A dimostrazione che Benno aveva abbandonato l’Università, l’assoluta mancanza di tracce di una laurea discussa da Benno tra gli archivi della biblioteca della Leopold Franzens Universität. Il fatto che il giovane avesse ottenuto un incarico di supplenza in matematica alle scuole medie non implica che avesse la laurea dal momento che con la carenza di insegnanti di materie tecniche che si registra nelle scuole di lingua tedesca, gli istituti si trovano spesso costretti a fare ricorso anche a docenti che non hanno i requisiti per insegnare.