Un errore imperdonabile da parte dell’ostetrica: una quantità di morfina dieci volte tanto quella raccomandata. E il travaglio non si è concluso come ci si aspettava.
Sarah Hassan ha 28 anni e da 5, con il marito, cercavano di avere un bambino: il primo figlio per la giovane coppia. Finalmente dopo cinque anni di tentativi andati a vuoto, i due ragazzi stavano per vedere il loro desiderio prendere forma in carne e ossa: Sarah era finalmente rimasta incinta. Il bambino era un maschietto, lo avrebbero chiamato Zyeed. Ma arrivati al momento del parto, la coppia non poteva sapere cosa li stava attendendo. La ragazza, per il troppo dolore provato durante il travaglio, ha chiesto che le venisse somministrata della morfina, una pratica abituale. Ma l’ostetrica di turno in ospedale quella sera, forse per la stanchezza forse per una disattenzione, ha sbagliato la dose: 100 mg invece di 10. Una quantità che è stata fatale.
Sarah si è addormentata intorno alle 23 e la mattina dopo era ancora priva di sensi e senza polso. Immediatamente sono intervenuti i medici che hanno eseguito un cesareo ma le condizioni della 28enne erano critiche con problemi a cuore e polmoni, per questo è stata portata in terapia intensiva. Ma il peggio doveva ancora venire, al suo risveglio ha dovuto apprendere ciò che nessuna donna vorrebbe: il suo bambino era morto, stroncato da quel quantitativo enorme di morfina. Il sogno di cinque anni distrutto in un momento di disattenzione. La tragedia si è consumata nell’Australia Occidentale. L’ospedale ha avviato un’indagine completa sull’incidente e ha descritto la situazione come “un evento tragico”. L’ostetrica che ha commesso il tragico errore e un’altra infermiera sono state licenziate. Sarah al momento è ancora in fase di recupero fisico, potrebbe riportare danni permanenti. Anche se guarirà nel corpo, anche se – come tutti ci auguriamo – non riporterà conseguenze permanenti, le cicatrici sul cuore quelle restaranno per sempre.