I clienti di uno dei tanti bar “disubbidienti” che hanno riaperto, hanno fatto una colletta per aiutare la proprietaria a pagare la multa ricevuta per aver violato i divieti del Dpcm.
Tra settembre e dicembre 2020 le province di Belluno e Treviso hanno perso 677 imprese. Più del doppio dell’anno precedente quando le perdite si erano fermate a 318. Lo ha rilevato la Camera di Commercio . Le chiusure si sono intensificate negli ultimi mesi dell’anno. A chiudere molte attività legate all’artigianato che soffrono anche della mancanza di turisti. Ma a pagare una cifra altissima dal prorogarsi dell’emergenza e, dunque, delle restrizioni sono specialmente bar e ristoranti. Con il nuovo Dpcm varato dal Premier Giuseppe Conte – in vigore dal 16 gennaio al 5 marzo – i bar nelle zone rosse e arancioni non solo non possono fare il servizio al tavolo ma, dopo le ore 18, non possono essere operativi nemmeno per l’asporto. Condizioni troppo rigide che rischiano di consegnare milioni di attività ristorative direttamente nelle mani della mafia e milioni di imprenditori o lavoratori rimasti senza lavoro nella mani degli usurai.
Lo sa bene Marzio Francaviglia, titolare di due bar nel Mantovano che, avendo aderito alla protesta “IOAPRO” di venerdì 15 gennaio, è stato multato ma, nonostante ciò, ha riaperto anche sabato andando incontro – sia lui sia i suoi clienti – ad una seconda sanzione. L’uomo ha spiegato: “So che i Carabinieri fanno il loro lavoro, ma noi vogliamo fare il nostro. È un anno che non lavoriamo, abbiamo bisogno di mangiare, non siamo più in grado di pagare le utenze, di pagare i nostri dipendenti”. Sanzionata anche per la medesima ragione Elyson Cavallin, 25enne titolare del bar Siesta in piazza Serenissima, a Castelfranco, in provincia di Treviso. I suoi affezionati avventori hanno deciso di premiare il coraggio della ragazza che così giovane manda già avanti da sola un’attività impegnativa. E così hanno organizzato una colletta per aiutare Elyson a pagare la multa. Qualcuno, nei giorni successivi, è passato per ordinare qualcosa d’asporto, altri le hanno lasciato una busta con un biglietto e dei soldi
La giovane ha commentato: “Sono commossa, mi viene da piangere Sono circondata dall’affetto”. Ha raccontato di una signora – non una cliente, una sconosciuta – che avendo sentito della sua decisione di tenere aperto e della sanzione, è andata da lei e le ha consegnato una busta con dentro 100 euro e una poesia sul senso della vita e l’importanza di avere coraggio. Mentre un altro signore – anche lui non un cliente abituale – è entrato nel locale per comprare un pacchetto di sigarette ma anziché pagarle 5 euro, ha dato a Elyson 60 euro e non ha voluto indietro il resto: “Gli ho chiesto se volesse una stecca intera di sigarette ma lui mi ha risposto di no, che quei soldi in più erano per me, per dimostrarmi il suo sostegno“. Mentre sui social il titolare di una carrozzeria ha lanciato l’idea di far partire una raccolta fondi per aiutare Cavallin a pagare la multa. Purtroppo la ragazza non se la sente di andare avanti con la protesta sfidando il Dpcm di Conte. E, così, il bar Siesta, a seguito della sanzione di venerdì scorso, ha riaperto ma solo per gli asporti e i tabacchi. Elyson ha spiegato: “Non posso rischiare di perdere la licenza dei tabacchi, riesco a pagare l’affitto solo grazie a queste entrate.”