Il Consiglio dei Ministri è un disastro, le mosse di Conte non sono servite a tenere unita la Maggioranza

Il Consiglio dei Ministri approva, con l’astensione di Italia Viva, il Recovery Plan. Ma l’addio al Governo dei Ministri Bellanova e Bonetti è solo rimandato: in una conferenza stampa fissata per oggi pomeriggio, Renzi annuncerà l’addio all’Esecutivo.
Italia Viva si astiene sul Recovery, oggi si apre la crisi.
Facebook Palazzo Chigi – Presidenza del Consiglio dei Ministri
La decisione è presa, la strada segnata: Italia Viva lascerà il Governo. E lo farà oggi, con il leader Matteo Renzi che nel tardo pomeriggio di ieri ha fissato una conferenza stampa dalla Camera dei Deputati per le 17 di oggi. Quella in cui annuncerà la fine della coalizione giallo-rossa, almeno per come la abbiamo conosciuta fino ad ora.
Conte si è suicidato“, dice Renzi ai fedelissimi dando loro l’annuncio finale: Italia Viva esce dal Governo. E, pur rimanendo pronta a votare in Parlamento tutti i provvedimenti necessari a contrastare la pandemia e a mitigare le conseguenze della crisi economica, non sarà più una delle forze della Maggioranza. Sono andati a vuoto tutti i tentativi di mediazione delle ultime ore. Il Ministro della Salute Roberto Speranza, pur ricevendo rassicurazioni da Renzi sul sostegno di Italia Viva alla relazione parlamentare sullo stato di emergenza, non è riuscito a ricomporre uno strappo che si è ormai spinto troppo in avanti. Lo stesso è successo al responsabile dell’Economia Roberto Gualtieri: i renziani voteranno a favore dello scostamento di bilancio – indispensabile per procedere al quindo Decreto Ristori – ma l’esperienza di questa Maggioranza è al capolinea.
Siamo gente seria, noi, al contrario di altri“, fa sapere Renzi, indispettito dalla mossa
di ieri del Premier, che cercando di uscire dallo scacco impostogli dall’ex sindaco di Firenze aveva reagito alzando il livello dello scontro e facendo filtrare che – in caso di rottura – IV non avrebbe più avuto alcuna possibilità di entrare a far parte di future Maggioranze. “Non ha avuto neppure il coraggio di metterci la faccia“, dice riferendosi a Conte. “All’insaputa di tutti ha scelto la linea Casalino-Travaglio. Fa una forzatura per precipitare il Paese al voto. Ma se pensava di spaventarci ha sbagliato di grosso“.
Adesso vuole vedere cosa accadrà, Matteo Renzi. Osservare dall’esterno l’evolversi della situazione. In ballo c’è la possibilità che al Senato spuntino i famosi “responsabili” – i veri protagonisti della politica italiana dalla Seconda Repubblica in poi – che, sostituendo numericamente i senatori renziani fuoriusciti dalla Maggioranza, potrebbero tenere in vita l’Esecutivo. Una prospettiva che non spaventa più di tanto l’ex sindaco, convinto che i problemi per l’Esecutivo diventeranno presto ingestibili: “Forse li troveranno pure, al massimo gliene mancheranno uno o due a palazzo Madama, ma poi come faranno ad andare avanti nel day by day, nelle commissioni?“.
Io mi metto lì, buono buono all’opposizione“, dice Renzi convinto che presto o tardi torneranno a crearsi condizioni che lo renderanno indispensabile, sicuro del fatto che chi oggi lo accusa di irresponsabilità dovrà tornare con il cappello in mano: a quel punto sarà lui a dare le carte. E senza un passo indietro di Conte non ci sarà nessuna partita, né per una nuova Maggioranza giallo-rossa, né per un eventuale Governo istituzionale. E’ il primo della sua lista di “incoscienti“, il Premier, colpevole di aver guidato finora un “Governo immobile, paralizzato da veti ideologici su tutto: dalle grandi opere bloccate al Mes. L’Italia ha più morti di Covid al mondo, serve un piano per la Sanità, ma nessuno mi ha ancora spiegato perché non prendiamo i 36 miliardi del salva-Stati“.
E non stupisce che alla fine, dopo mesi di battibecchi e melina, proprio il Mes rappresenti uno degli scogli su cui il Governo Conte andrà ad infrangersi. Nel movimentato Consiglio dei Ministri di ieri sera in tanti hanno risposto seccamente al rilancio del Ministro Bellanova sull’attivazione del fondo europeo: da Gualtieri ad Amendola, passando per Boccia e Provenzano, la proposta-ultimatum della titolare renziana dell’Agricoltura ha innescato un coro di no, dando vita ad un bisticcio fatto di accuse reciproche: “Tu non sei il padrone del Recovery“, ha puntato il dito, sdegnata, Bellanova contro Gualtieri in un crescendo culminato nell’intervento di Speranza: “Dovete smetterla di strumentalizzare l’emergenza Covid“, ha detto il Ministro della Salute, cui ha fatto poco dopo eco lo stesso Conte, convinto che “Chi specula sul numero dei morti per chiedere il Mes, offende la ragione e l’etica“.
Alla fine, il CdM approva il Recovery con l’astensione dei rappresentanti di Italia Viva, mentre Renzi, in tv, rimanda ancora la decisione sul ritiro dei Ministri: “Domani decidiamo“, dice. Ma si tratta solo di una mossa, l’ultima, per tenere alta la tensione: il dado è tratto.
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