La proposta di Bankitalia per alleggerire le imposte sui lavoratori comprende un aumento delle tasse su consumi, case ed altre fonti di ricchezza.
In seguito alla pandemia di Covid, sono stati presi numerosi provvedimenti – di successo o meno – dal Governo Conte per alleggerire il carico fiscale sugli italiani, in grave crisi. La nuova proposta di Bankitalia va nella stessa direzione ed intende rendere meno gravoso il carico di imposte sui lavoratori italiani: tuttavia, tale procedimento non sarà indolore, specialmente per chi possiede fonti di ricchezza come case ed immobili. “Dati i vincoli di bilancio, a parità di spesa pubblica, ulteriori riduzioni del prelievo sul lavoro potrebbero essere finanziate attraverso un maggiore carico fiscale sui consumi e sulla ricchezza, considerato meno dannoso per la crescita”, spiega Giacomo Riccotti, leader di Bankitalia che ritiene un’aumento delle imposte sugli immobili “favorevole” per la crescita complessiva dell’economica di un paese in una gravissima crisi finanziaria a causa della pandemia di Coronavirus.
Questa proposta di Bankitalia è arrivata nel merito della riforma dell’Irpef, una delle tasse più importanti dal punto di vista monetario in vigore nella penisola. Tale tassa è anche tra quelle più evase nel paese: si calcola che l’evasione fiscale legata all’Irpef ammonti a circa 38 miliardi di euro, costituendo il 41% dei casi complessivi di evasione fiscale. I più grandi evasori – a detta di Bankitalia – sarebbero in primis lavoratori autonomi ed imprese, seguite poi dai dipendenti irregolari. Di fronte ad una simile evasione, Riccotti non ritiene favorevole un ulteriore aumento, ridistribuendo piuttosto il carico fiscale in modo differente: “Riforme nell’ambito della tassazione della ricchezza immobiliare possono essere individuate nell’ampliamento della base imponibile dei prelievi esistenti, realizzabile attraverso la revisione dei valori catastali“, spiega il direttore di Bankitalia, sicuro che con la suddetta revisione la tassazione potrebbe diventare più equa. La riforma dell’Irpef insomma potrebbe colpire maggiormente chi è in possesso di immobili, risparmiando da un aumento delle tasse l’ambito del lavoro, già sottoposto ad un peso fiscale sicuramente non trascurabile.