Il prossimo 15 gennaio in tutta Italia la protesta pacifica di migliaia di ristoratori che, contro quanto stabilito dal Dpcm, riapriranno a pranzo e cena
Nell’Italia dei Dpcm c’è una categoria che non ce la fa più a tirare avanti a suon di restrizioni: i ristoratori. Di certo sono stati i più penalizzati e – stando da quanto dichiarato dalle associazioni di categoria – solo tra Natale e Capodanno le perdite si sono aggirate intorno ai 700 milioni di euro: l’1% di tutto il fatturato annuo. Anche nelle zone gialle i ristoranti continuano a dover chiudere alle ore 18 per il servizio al tavolo. Ma la situazione peggiorerà con il nuovo Dpcm che entrerà in vigore dal 16 gennaio in quanto si vuole vietare anche l’asporto dopo le ore 18 poiché – a detta degli esperti – favorisce gli assembramenti per la strada. Ma quasi nessun ristorante può farcela a queste condizioni, solo con le consegne a domicilio che comportano – tra l’altro – l’assunzione di personale apposito e, dunque, altri costi a fronte di una notevole riduzione del lavoro.
E così decine di migliaia esercenti – in tutta Italia – hanno deciso di sfidare i divieti imposti dal Premier Giuseppe Conte e di riaprire per il servizio al tavolo tanto a pranzo quanto a cena a prescindere dalla fascia in cui si trova la loro Regione. La protesta pacifica prenderà corpo venerdì 15 gennaio quando 50mila ristoratori, uniti sotto l’hastag IOAPRO, trasgrediranno alle limitazioni dei Dpcm. Pur nel pieno rispetto delle norme anti Covid e, dunque, con tanto di mascherina e distanziamento sociale tra i tavoli. Il titolare di un ristorante di Modena ha spiegato: “Abbiamo deciso di tornare a vivere”. L’iniziativa stata lanciata la scorsa settimana a Cagliari dove i locali hanno aperto normalmente per le consegne d’asporto ma facendo accomodare i clienti al tavolo come se dovessero fermarsi a consumare lì nel locale. Ogni cliente ha poi pubblicato una foto sui social con l’hastag IOAPRO e NONSPENGOPIùLAMIAINSEGNA per dimostrare come, rispettando le regole, non è necessario continuare ad imporre la chiusura e le limitazioni orarie a pub e ristoranti. Il signore Maurizio Stara, titolare del pub cagliaritano Red Fox, ha pubblicizzato questa iniziativa attraverso Facebook invitando i colleghi di tutta Italia a seguire l’esempio. L’iniziativa, per ora, ha riscosso l’appoggio di ben 50mila ristoratori.
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