La strategia contro il Covid non cambia nel nuovo Dpcm del Governo in vigore dal 16 gennaio. La stretta per il peggioramento dei parametri è stata decisa dopo quasi due ore di riunione tenuta dal premier Giuseppe Conte con i capi delegazione della Maggioranza per varare il provvedimento che sostituirà quello ormai in scadenza. Domani ci sarà vertice con le Regioni che si preannuncia tutt’altro che pacifico. E intanto il Pontefice si esprime contro la crisi di Governo.
Il Governo tira dritto sulla sua strada, come se non ci fosse alcuna crisi all’orizzonte; nessun ripensamento quindi sulla strategia attuata dal novembre scorso: un frastornate cambio di colori sulla mappa dell’Italia, decisa sulle variazioni fatte registrare da indicatori a loro volta mutevoli. La differenza, oltre ad un indice di contagio riveduto, è nelle durata: il nuovo provvedimento del premier dovrebbe essere valido per 50 giorni – almeno fino a marzo, secondo indiscrezioni de Il Tempo – e sarà accompagnato da un decreto per prorogare il divieto di spostamenti tra regioni e lo Stato di Emergenza fino al 30 aprile. E’ questa, in estrema sintesi, la nuova mossa dell’Esecutivo per fronteggiare l’epidemia.
Nel nuovo Dpcm è confermato il coprifuoco alle 22: lo si apprende da fonti di Governo al termine della riunione a Palazzo Chigi. Sul tavolo anche l’inserimento della zona bianca che dovrebbe avere un indice Rt di 0,5. Ma è un contentino utile alla propaganda, perchè se l’indice di contagio scende i malumori non accenno a scendere. E’ ribadita la criminalizzazione dell’aperitivo e dintorni con il solito divieto di asporto per i bar dalle 18. Consentite dunque solo le consegne a domicilio.
In particolare il Governo avrebbe intenzione di prolungare il divieto di spostamento tra le Regioni anche se in zona gialla. Esclusa invece l’ipotesi di weekend sempre arancioni, si vedrà di volta in volta. Per prolungare lo stop della mobilità tra regioni sarà molto probabilmente necessario un decreto legge che accompagnerà il Dpcm.
Lo Stato di Emergenza, per il quale si ipotizzava una proroga fino a luglio – potrebbe essere prorogato fino al 30 aprile. Secondo quanto spiegato sarà varato un decreto legge per la proroga dello Stato di emergenza e il Dpcm dovrebbe essere valido 50 giorni, quindi fino a metà marzo. Si estenderà a tutto il territorio nazionale, per tutti i giorni della settimana e quindi anche prorogato il limite di visite private per al massimo due persone (esclusi i minori di 14 anni).
Intanto Papa Bergoglio è intervenuto sulla crisi di governo a modo, suo con un fermo appello alla politica per mantenere l’unità. Questo non è il momento storico adatto a una rottura, a suo dire. Il Pontefice nel corso di un’intervista al Tg5 si è così espresso: “La classe dirigenziale ha il diritto di avere punti di vista diversi e anche di avere la lotta politica. È un diritto: il diritto di imporre la propria politica. Ma in questo tempo si deve giocare per l’unità, sempre“. Ma, ha sottolineato ora: “non c’è il diritto di allontanarsi dall’unità, se i politici sottolineano più l’interesse personale all’interesse comune, rovinano le cose“. Qualcosa di molto più di un’allusione proprio nel momento in cui il premier Conte è messo alle corde dall’offensiva di Italia Viva.