Questa mattina l’udienza per il caso Open Arms. L’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini accusato di sequestro di persona. Anche sette migranti si sono costituiti parte civile.
In un Italia che stamattina si è svegliata di nuovo arancione, con bar e ristoranti aperti solo per asporto e che, da lunedì, in molte zone potrebbe tornare rossa con divieto a muoversi da casa – se non per lavoro o salute – questa mattina si è svolta l’udienza preliminare sul caso Open Arms. Imputato il leader della Lega Matteo Salvini per sequestro di persona e rifiuto d’atto d’ufficio per aver vietato lo sbarco a Lampedusa, ad agosto del 2019, di 107 migranti soccorsi in mare dalla nave della ong spagnola. L’udienza si è tenuta nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, la stessa in cui si tenne il primo grande processo a Cosa nostra. L’ex Ministro dell’Interno è arrivato poco prima delle nove, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Giulia Bongiorno. Ad accoglierlo, la protesta delle associazioni del movimento antirazzista, con cartelli e slogan: “Processo all’odio”.
Uscendo dall’aula, Salvini ha detto ai cronisti: “Ho appreso che due dei migranti che avrei sequestrato sono adesso in carcere, a Ragusa e a Caltanisetta, vedremo per quale motivo. Altri 44 sono spariti, andati non sappiamo dove. E io, che ho solo difeso i confini e la legge, mi ritrovo oggi imputato, nell’aula dove si tenne il maxiprocesso. Lo trovo alquanto singolare”. Dopo il ritorno in aula – alle 12.44 – del gip, è stata letta l’ordinanza con cui sono state ammesse le richieste della Difesa. L’ udienza è stata rinviata al 14 gennaio per la nomina di un perito che dovrà tradurre il diario di bordo di Open Arms prodotto dalla Difesa. Mentre il prossimo 20 marzo si entrerà nel merito con le richieste dei pm e l’intervento della Difesa e delle parti civili.