Salvini a processo per sequestro di persona nell’Italia dei Dpcm di Conte

Questa mattina l’udienza per il caso Open Arms. L’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini accusato di sequestro di persona. Anche sette migranti si sono costituiti parte civile.

open_arms 09.01.2021 Leggilo.org
Getty Images/Alberto Pizzoli

In un Italia che stamattina si è svegliata di nuovo arancione, con bar e ristoranti aperti solo per asporto e che, da lunedì, in molte zone potrebbe tornare rossa con divieto a muoversi da casa – se non per lavoro o salute – questa mattina si è svolta l’udienza preliminare sul caso Open Arms. Imputato il leader della Lega Matteo Salvini per sequestro di persona e rifiuto d’atto d’ufficio per aver vietato lo sbarco a Lampedusa, ad agosto del 2019, di 107 migranti soccorsi in mare dalla nave della ong spagnola. L’udienza si è tenuta nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, la stessa in cui si tenne il primo grande processo a Cosa nostra. L’ex Ministro dell’Interno è arrivato poco prima delle nove, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Giulia Bongiorno. Ad accoglierlo, la protesta delle associazioni del movimento antirazzista, con cartelli e slogan: “Processo all’odio”.

A sostenere le ragioni dell’accusa è arrivato il procuratore capo Francesco Lo Voi, con l’aggiunto Marzia Sabella e il sostituto Geri Ferrara. L’udienza è cominciata con la richiesta di costituzione delle parti civili. Il giudice per l’udienza preliminare Lorenzo Jannelli ha ammesso tutte 18 le istanze presentate dalle parti civili. A costituirsi parte civile anche sette dei migranti che erano a bordo della Ong Spagnola oltre alla fondazioe Open Arms, al comandante della nave Marc Reig Creus e alla capo missione Ana Isabel Montes Mier. “Fu un vero e proprio sequestro di persona” – ha esordito l’avvocato Arturo Salerni che assiste le parti civili.
La tesi della Difesa è che – come per il caso della Gregoretti – anche riguardo al divieto di sbarco della Open Arms, l’allora capo del Viminale non agì da solo: Il divieto di approdo della nave dell’ong Open Arms non fu una decisione individuale di Salvini, ma dell’intero esecutivo”- ha sostenuto l’avvocato Bongiorno portando a supporto delle sue parole alcuni tweet dell’allora Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e il diario di bordo della Open Arms.
Ma a differenza di quanto avvenuto a Catania per il caso Gregoretti dove si è deciso di approfondire il coinvolgimento del Premier Giuseppe Conte e Toninelli, la procura di Palermo non ha dubbi nel ritenere che la scelta fu unicamente di Salvini. Nell’atto d’accusa dei pm ci sono due lettere del Presidente del Consiglio Conte in cui il Primo Ministro sollecitava Salvini a far sbarcare al più presto i 27 minori non accompagnati.

Uscendo dall’aula, Salvini ha detto ai cronisti: “Ho appreso che due dei migranti che avrei sequestrato sono adesso in carcere, a Ragusa e a Caltanisetta, vedremo per quale motivo. Altri 44 sono spariti, andati non sappiamo dove. E io, che ho solo difeso i confini e la legge, mi ritrovo oggi imputato, nell’aula dove si tenne il maxiprocesso. Lo trovo alquanto singolare”. Dopo il ritorno in aula – alle 12.44 – del gip, è stata letta l’ordinanza con cui sono state ammesse le richieste della Difesa. L’ udienza è stata rinviata al 14 gennaio per la nomina di un perito che dovrà tradurre il diario di bordo di Open Arms prodotto dalla Difesa. Mentre il prossimo 20 marzo si entrerà nel merito con le richieste dei pm e l’intervento della Difesa e delle parti civili.

 

 

 

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